Settore sanitario: quali sono le priorità degli operatori per i prossimi 3 anni?

Settore sanitario: quali sono le priorità degli operatori per i prossimi 3 anni?

SAP ha commissionato a Porter Research un'analisi sulle problematiche del sistema e le priorità per i prossimi 3 anni. Ecco cosa è emerso intervistando il top management di oltre 100 aziende del settore.

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Market
SAP
 

Di cosa hanno bisogno le strutture che si occupano di healthcare? È la domanda che si è posta SAP e, per darsi una risposta, ha commissionato a Porter Research un'analisi. Intervistando 100 dirigenti di strutture sanitarie USA sono emerse due priorità che tutti si troveranno a fronteggiare: trovare il modo di ottimizzare i costi e migliorare l'esperienza dei pazienti.

Nello specifico, il 62% intervistati ha indicato come principale sfida l'affrontare il continuo calo dei rimborsi sanitari, fattore che obbligherà le strutture sanitarie a dover tagliare i costi senza rinunciare alla qualità delle cure. Per il 39%, la soluzione al problema deve passare per la tecnologia che può migliorare l'efficienza delle strategie e delle procedure, la prevenzione e aiutare a studiare piani ottimizzati di healthcare. In questo scenario una gestione ideale dei dati permetterebbe di fare enormi passi avanti, come spiega uno dei partecipanti all'intervista, di cui non è specificato il nome: "L'area che presenta le maggiori criticità è la capacità di recuperare uno specifico dato dall'intero set e trasformarlo in valore. Molte organizzazioni non si concentrano sul data mining. Il data mining con sistemi tradizionali può rappresentare un limite dal momento che le strutture faticano a ottenere informazioni accurate in maniera efficace. La giusta tecnologia può aiutarci a risolvere il problema.".

La tecnologia può aiutare a trattare meglio i dati, incrociando quelli sanitari con quelli finanziari e implementando algoritmi di intelligenza artificiale in grado di automatizzare i rifinire i flussi di lavoro, ma anche a migliorare l'esperienza dei pazienti. Del resto, viviamo in un mondo dove gli utenti si aspettano un'esperienza snella, veloce e interamente gestibile tramite i device digitali: se questo approccio è ormai la norma in settori come la finanza, il retail e i viaggi, perché non dovrebbe esserlo anche nell'ambito sanitario?
Per migliorare l'esperienza è fondamentale riuscire a misurarla, trovare dei parametri che aiutino a valutare in maniera oggettiva i passi in avanti. Anche in questo caso, per molti intervistati la risposta è da cercare nella tecnologia, tramite la quale misurare l'esperienza del paziente, identificare quale può essere quella ideale per ciascuna specificità e poi studiare un metodo per migliorarla

"La nostra priorità è migliorare l'engagement col piaziente. Io le definisco patient centric knowledge strategies" - afferma uno degli intervistati - "Questo significa che mettiamo al primo posto i pazienti, ascoltando i loro input e sviluppando strumenti tecnologici specifici che miglioreranno la sua esperienza sia all'interno sia all'esterno dell'organizzazione. Ogni paziente è il tuo nuovo CEO.".

6 Commenti
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+Benito+20 Febbraio 2019, 19:31 #1
mamma mia...ma di cosa stiamo parlando?? In Italia se vuoi la tua cartella clinica devi pagare, andarla a ritirare stampata di persona dove sei in cura o fartela spedire con raccomandata...altro che data mining....
Siamo nel paese dove digitalizzare = fare le stesse cose che con la carta, ma con un mezzo più scomodo.
Deve morire una generazione di dirigenti prima che qualcuno che si rende conto del secolo in cui viviamo inizi a cambiare qualcosa...
aqua8420 Febbraio 2019, 19:44 #2
Originariamente inviato da: +Benito+
mamma mia...ma di cosa stiamo parlando?? In Italia se vuoi la tua cartella clinica devi pagare, andarla a ritirare stampata di persona dove sei in cura o fartela spedire con raccomandata...altro che data mining....
Siamo nel paese dove digitalizzare = fare le stesse cose che con la carta, ma con un mezzo più scomodo.
Deve morire una generazione di dirigenti prima che qualcuno che si rende conto del secolo in cui viviamo inizi a cambiare qualcosa...

parole sante... purtroppo

i nostri "dirigenti" sono vecchi sia anagraficamente che mentalmente
e quando arriva qualche giovane con delle buone idee nuove deve decidere se farsi da parte oppure dare ragione ai vecchi e continuare su quella strada per non perdere il posto.

ci vorrebbe un bel format senza backup e ripartire da zero in tutto.
altro che fatturazione elettronica...
D6920 Febbraio 2019, 21:34 #3
Intervistando 100 dirigenti di strutture sanitarie USA sono emerse due priorità che tutti si troveranno a fronteggiare: trovare il modo di ottimizzare i costi e migliorare l'esperienza dei pazienti.


incredibile!!!


le strutture faticano a ottenere informazioni accurate in maniera efficace. La giusta tecnologia può aiutarci a risolvere il problema.".


è ovvio che questa intervista è stata fatta in America, perchè da noi invece delle informazioni si faticano ad ottenere le medicine in reparto, le siringhe, i guanti sterili...

Del resto, viviamo in un mondo dove gli utenti si aspettano un'esperienza snella, veloce e interamente gestibile tramite i device digitali: se questo approccio è ormai la norma in settori come la finanza, il retail e i viaggi, perché non dovrebbe esserlo anche nell'ambito sanitario?


perchè a noi interessa essere curati e guarire, quindi visto che c'è sempre più carenza di medici, dottori, infermieri, chirurghi... o quei device a cui vi riferite sono in grado di fare diagnosi, operare, fare una puntura, medicare... oppure nel giro di pochi anni non serviranno una mazza di niente


quale tecnologia servirebbe realmente negli ospedali? semplice!

telecamere di sorveglianza, metal detector alle entrate, un taser di ultima generazione ed un agente di sorveglianza 24 su 24 in ogni reparto in maniera che visitatori e parenti la finiscano di rompere i cog***** e lascino fare il proprio lavoro agli operatori, e se non è chiedere troppo mandare a fare in la Bonaccorti e la sua pubblicità della minc***

spero che le Iene vengano a farmi l'intervista del leone da tastiera, così posso dire in TV anche tutto il resto...

parole, parole, parole.... tutti bravi... ce ne fosse uno che prima di scorreggiare con la bocca avesse fatto prima una giornata, anche solo mezza, in ospedale e vedere come vanno le cose e come sono ridotte le persone che ci lavorano, che a mio modesto modo di vedere sono dei veri eroi dei nostri tempi, altro che necessità di avere dati e device del ca***
san80d20 Febbraio 2019, 23:07 #4
Originariamente inviato da: +Benito+
mamma mia...ma di cosa stiamo parlando?? In Italia se vuoi la tua cartella clinica devi pagare, andarla a ritirare stampata di persona dove sei in cura o fartela spedire con raccomandata...altro che data mining....
Siamo nel paese dove digitalizzare = fare le stesse cose che con la carta, ma con un mezzo più scomodo.
Deve morire una generazione di dirigenti prima che qualcuno che si rende conto del secolo in cui viviamo inizi a cambiare qualcosa...


e non ultimo il fatto che le cartelle cliniche siano scritte in corsivo, si capisce una parola su dieci, vergognoso
+Benito+22 Febbraio 2019, 10:06 #5
Già. Digitalizzare in italia significa scrivere a mano, scannerizzare storto in pdf e renderlo disponibile, a pagamento, con l'identità digitale basata su una smart card richiesta con riconoscimento de visu in comune, con cui registri un utente appoggiandoti ad un "gestore" tra una decina, e poi comunque devi loggarti con 7 step per qualsiasi fesseria. Una cosa ignobile, la licenziare in tronco tutto il settore che si occupa della digitalizzazione
san80d22 Febbraio 2019, 23:30 #6
la verita' e' che digitalizzare farebbe rima con "licenziare"

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