Vendita notebook, un febbraio con diverse soddisfazioni
Diversi fattori hanno influenzato le vendite di notebook nel mese di febbraio, facendo registrare risultati con valori positivi
di Alessandro Bordin pubblicata il 21 Febbraio 2012, alle 14:17 nel canale MercatoIn base a quanto riportato da Digitimes, la vendita di soluzioni notebook attesa per febbraio potrebbe regalare qualche soddisfazione ai produttori di PC, soprattutto in considerazione della forte contrazione registrata nei paesi occidentali registrata in dicembre 2011, un periodo solitamente molto proficuo.
Gennaio di per sé non è mai un gran periodo di vendite, mentre alcuni segnali di ripresa si registrano solitamente già a partire da febbraio e marzo, sebbene in maniera molto tiepida. I produttori di PC, però, segnalano come le vendite per questo febbraio siano molto incoraggianti, tanto da far segnare un +10% rispetto al mese appena passato. Fra i fattori che hanno permesso questo andamento di mercato anomalo, per quanto gradito, vi è la maggiore disponibilità di hard disk rispetto ai mesi passati, in forte ripresa dopo le alluvioni thailandesi che ne hanno messo in crisi la produzione.
Soffermandoci brevemente sui singoli produttori, Quanta Computer ha
consegnato 3,8 milioni di notebook in gennaio, mentre per il primo trimestre
2012 è attesa la consegna di 11,8-12,5 milioni di unità. Oltre il primo
trimestre le cose per quanto non possono che migliorare, in quanto è prevista la
presentazione dei nuovi MacBook Air di Apple, la cui realizzazione è affidata
proprio a Quanta.
Compal ha consegnato meno PC portatili in gennaio, circa 2,1 milioni,
ma le attese per il mese di febbraio parlano di un valore maggiore del 20%
rispetto al mese precedente. Wistron a gennaio è invece a quota 2,4
milioni, attendendosi però un rialzo percentuale delle vendite, per febbraio,
del 10%. Inventec fornisce dati meno chiari, con previsioni di vendita
riferite solo all'intero Q1-2012, con stime di 4 milioni di pezzi. Si tratta in
ogni caso di segnali incoraggianti, specie in considerazione della crisi globale
che tocca ormai da tempo i principali mercati.
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