I computer saranno i Manzoni di domani: le I.A. alle prese con la scrittura di romanzi

I computer saranno i Manzoni di domani: le I.A. alle prese con la scrittura di romanzi

Intelligenze artificiali alle prese con la stesura di romanzi. Possibile? Già oggi ne abbiamo alcuni esempi, con molti sviluppatori al lavoro per produrre programmi in grado di produrre testi sempre più complessi

di pubblicata il , alle 08:31 nel canale Scienza e tecnologia
 

Bill Gates la chiamava software automation alcuni mesi fa quando parlava di tecnologia come sostituta dei professionisti: "Fra vent'anni da adesso, la domanda del lavoro sarà notevolmente inferiore in alcuni ambiti", dichiarava il fondatore di Microsoft durante un'intervista presso l'American Enterprise Institute a marzo. Potrebbe esserci anche quello dello scrittore fra gli ambiti non citati da Bill Gates? Probabile, secondo un nuovo interessante articolo di TheVerge.

Questo riporta alcuni esempi di testi scritti da intelligenze artificiali, da programmi sviluppati appositamente per produrre testi, partendo da una base. Insomma, le professioni "creative", come può essere quella di un artista che produce storie, non sono fuori dai pericoli della software substitution. La pubblicazione statunitense scrive che circa un centinaio di professionisti stanno approntando programmi per computer in grado di scrivere testi di senso compiuto per loro.

I testi verranno poi utilizzati per gareggiare alla NaNoGenMo, National Novel Generation Month, una competizione che si rifà al National Novel Writing Month, evento annuale in cui si chiede ai partecipanti di scrivere un libro da almeno 50.000 parole entro un certo periodo di tempo. La NaNoGenMo è sostanzialmente uguale, con la semplice differenza che il libro debba essere generato interamente da un algoritmo di scrittura.

L'idea nasce da Darius Kazemi, sviluppatore ed artista, e ha avuto un'accoglienza da parte del pubblico decisamente calorosa. Il primo romanzo interamente generato da un computer, True Love, è stato stampato nel 2008 e pubblicato dalla russa SPb. Sviluppato sul lavoro di un team di specialisti del settore informatico, il romanzo di 320 pagine è, di fatto, una riproposizione del tema di "Anna Karenina" riscritto con lo stile di Haruki Murakami, autore giapponese.

Eccone un estratto in lingua inglese: "Kitty couldn’t fall asleep for a long time. Her nerves were strained as two tight strings, and even a glass of hot wine, that Vronsky made her drink, did not help her. Lying in bed she kept going over and over that monstrous scene at the meadow". Due anni dopo Philip Parker della Insead Business School creava un software in grado di generare più di 200.000 libri su svariati argomenti, raccogliendo informazioni esistenti da più fonti.

Ma può una macchina generare davvero un testo del tutto indistinguibile da un prodotto creato da una mente umana? O ancora meglio, può una macchina creare una storia che susciti interesse in un uomo in carne ed ossa? "World Clock" di Nick Montfort è probabilmente uno degli esempi più concreti, ad oggi e secondo TheVerge, dell'uso dell'intelligenza artificiale nella stesura di un romanzo. Scritta nel 2013, il testo è stato pianificato sfruttando un algoritmo per stabilire i connotati dei personaggi, le località e le azioni compiute, per poi scriverne il testo.

È ancora troppo presto per parlare di storie realmente interessanti scritte del tutto da un software automatizzato, anche perché alla macchina manca soprattutto quella sorta di imprevedibilità che distingue gli uomini. Ma non sono pochi i professionisti che cercano di raggiungere questo particolare obiettivo e non è improbabile che, un giorno, un testo generato da una macchina non abbia alcuna caratteristica distintiva rispetto a quello di un essere umano.

6 Commenti
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Cappej01 Dicembre 2014, 10:57 #1
magari, proprio Manzoni... direi di no...

Diciamo Dan Brown... E vista la qualità degli ultimi 2 titoli, forse, sarebbero stati scritti meglio da un PC... con Windows Vista!

IMHO
Zifnab01 Dicembre 2014, 13:12 #2
Se non ho capito male, però il software funziona prendendo spunto da titoli (o comunque informazioni) immagazzinati precedentemente. Quindi il romanzo viene creato sulla base di qualcosa già scritto, e secondo il pensiero di chi quelle informazioni le ha scritte. Magari è solo una mia ipotesi, del resto non ho nè la cultura necessaria nè ho avuto occasione di leggere qualcosa di scritto in modo artificiale, ma credo manchi proprio la parte più importante... la creatività, la capacità di inventare delle storie, e anche la possibilità di inventare un pensiero soggettivo e completamente contrario rispetto a quanto si è appreso. Soprattutto se poi il romanzo riguarda non l'epoca attuale ma un diverso periodo storico, chissà cosa potrebbe saltarne fuori. Però questo è solo il mio pensiero e come ho detto, sono senza fonti per essere realmente obiettivo.
IronDany8701 Dicembre 2014, 14:23 #3
vedremo cosa accadrà
Therinai01 Dicembre 2014, 14:45 #4
Considerate le produzioni letterarie che vanno di moda, ovvero che vendono, sarebbe un bene se a crearle fosse una macchina, almeno non devo sentirmi dire che certi personaggi, di cui non nutro alcuna stima, sono degli scrittori
Per non parlare delle sceneggiature, lì si che un software potrebbe fare molto meglio del 99% degli scrittori.
Tutto ciò, ovviamente, non ha nulla da spartire con Manzoni.
songohan01 Dicembre 2014, 15:10 #5
Articolo assolutamente superficiale e dal quale non si capisce nulla.
Encounter01 Dicembre 2014, 19:36 #6
Questi sono gli articoli che vogliamo leggere

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