IBM: la blockchain rivoluzionerà l'automotive

IBM: la blockchain rivoluzionerà l'automotive

Secondo uno studio di IBM, il 62% dei top manager del settore automotive ritiene che la blockchain rappresenterà elemento di forte rottura rispetto al presente, modificando e migliorando l'industria automotive entro il 2021

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Scienza e tecnologia
IBM
 

IBM ha pubblicato una ricerca di mercato a proposito di blockchain e automotive, secondo la quale la maggior parte dei top manager dell'industria automotive ritiene che la blockchain possa cambiare il settore entro il 2021, apportando una serie di benefici da diversi punti di vista. Nonostante, questo, però, oggi solo una piccola parte di Oem conosce la blockchain e ha una percezione di come possa migliorare l'industria. Si prevede dunque un'accelerazione nel livello di conoscenza di queste tematiche negli anni immediatamente a venire.

Quello dei servizi finanziari è uno degli ambiti che trarranno i maggiori benefici della blockchain, secondo lo studio Daring to be first, How auto pioneers are taking the plunge into blockchain. Le transazioni finanziarie fra i partecipanti dell’ecosistema, l’autenticazione dell’accesso alle auto, esperienza clienti e fedeltà, potrebbero trarre grande giovamento dalle peculiarità del meccanismo di validazione proprio della blockchain.

Anche il post vendita potrebbe migliorare molto grazie alla blockchain, perché l'utilizzo di quest'ultima applicata alle problematiche relative ai richiami, ai prodotti falsi e alla sicurezza dei consumatori potrebbe permettere di intercettare alcuni dei principali problemi del post vendita, come quello costituito dai pezzi contraffatti nei centri di assistenza.

Il 50% dei top manager Oem si aspetta un supporto da parte della blockchain nella gestione del parco veicoli, mentre il 55% ritiene la blockchain possa migliorare le informazioni imperfette nelle reti aziendali.

La Mobility Open Blockchain Initiative (MOBI) sta già lavorando in tal senso con progetti incentrati sul commercio sicuro per la mobilità, sui prezzi e pagamenti per la mobilità basati sull’utilizzo, oltre che sull’identità, sulla storia e sull’utilizzo del veicolo.

18 Commenti
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s0nnyd3marco18 Dicembre 2018, 10:14 #1
Solo io ci vedo un grande rischio per la privacy? Inoltre la validanzione dei pezzi di ricambio originale non deve impedire il montaggio di pezzi di produttori alternativi in nessun modo.
pipperon18 Dicembre 2018, 10:23 #2
tropo vago
Detto cosi' mi sembra la storia di tante cose come le auto elettriche:
Spingiamo una cosa e siccome il collaterale costa una botta noi facciamo i soldi.
Sui vantaggi, come avviene nel 99% dei casi dove abbiamo parole di moda come blockchain, cloud, smart, megapixel, 4k...) stendiamo un velo molto pietoso.

anzi no,
il pollo con la boc-chai e' buonissimissimo!
http://allarovescia.blogspot.com/20...blockchain.html
:-P
Ryddyck18 Dicembre 2018, 10:35 #3
Originariamente inviato da: pipperon
tropo vago
Detto cosi' mi sembra la storia di tante cose come le auto elettriche:
Spingiamo una cosa e siccome il collaterale costa una botta noi facciamo i soldi.
Sui vantaggi, come avviene nel 99% dei casi dove abbiamo parole di moda come blockchain, cloud, smart, megapixel, 4k...) stendiamo un velo molto pietoso.

anzi no,
il pollo con la boc-chai e' buonissimissimo!
http://allarovescia.blogspot.com/20...blockchain.html
:-P

Ma su sto blog di tuttologia qualcosa di decente c'è scritta?
IBM fa parte del consorzio Hyperledger (i partner di MOBI sono Accenture, Aioi Nissay Dowa Insurance Services USA, Beyond Protocol Inc, BigchainDB, Blockchain at Berkeley, BMW, Bosch, Chronicled, ConsenSys Systems, Context Labs, Crypto Valley Association, Dashride, Deon Digital AG, Digital Twin Labs, DOVU, Fetch.ai, FOAM, Ford, General Motors, Hyperledger, IBM, the IOTA Foundation, Luxoft, MotionWerk, NuCypher, Oaken Innovations, Ocean Protocol, Outlier Ventures, Renault, Ride Austin, Shareing, Shift, Spherical Analytics, the Trusted IoT Alliance, VeChain, Xain, and ZF Friedrichshafen AG.), tanto basta per far capire la qualità degli articoli.
pipperon18 Dicembre 2018, 11:13 #4
Originariamente inviato da: Ryddyck
Ma su sto blog di tuttologia qualcosa di decente c'è scritta?
, tanto basta per far capire la qualità degli articoli.


L'articolo originale non sono andato a leggerlo.
L'articolo di HWup non si capisce dove vada a parare.
LA chain sulle cose fisiche non ha molto senso, su alcune cose potrebbe avere un senso, ma al momento non conosco un esempio che abbia un senso.
Un senso maggiore di un dbase classico, almeno.

Poi se vuoi faccio un enorme C&P di tutta la manfrina sul perche' e' assurdo usare la chain per i ricambi (o i polli) che devi scrollare lungamente, oppure ti metto un linketto dove puoi scegliere se leggerla o no.

Comunque a parte il fatto che i tizi che vogliono introdurre la chain sono tosti (e gestendo il servizio prendono i danari) mi manca il motivo per il quale sarebbe meglio.

Visto che il mio link fa pena e tu hai conoscenze che magari a me mancano, puoi raccontarmi vantaggi e svantaggi di questa proposta e perche', alla fine, e' conveniente per un cliente che non sia del tipo che sbava per l'etichetta?

non e' detto che effettivamente non ci siano vantaggioni che io non vedo.
Ryddyck18 Dicembre 2018, 11:34 #5
Originariamente inviato da: pipperon
L'articolo originale non sono andato a leggerlo.
L'articolo di HWup non si capisce dove vada a parare.

La fonte non c'è ma basta cercare su google e trovare articoli simili datati 24 ore prima per farsi un'idea.
LA chain sulle cose fisiche non ha molto senso, su alcune cose potrebbe avere un senso, ma al momento non conosco un esempio che abbia un senso.

In realtà il senso ce l'ha eccome, partendo dai ricambi si potrebbe sconfinare tra ricambi falsi e ricambi ufficiali, ma se dovessimo buttarla sull'enogastronomico basta guardare il giro e rigiro che fa l'olio "nostrano" e dalla sua provenienza. La blockchain ti permette in prima battuta di evitare la burocratizzazione di tutti i controlli perché sarebbero già presenti a monte i dati (possibilmente evitando di mettere un umano in mezzo ma piazzandoci un dispositivo IoT), se poi con un qrcode (utile per il consumatore finale, per i controlli sicuramente si utilizzerà un'analisi dei dati su blockchain a mò di big data) scannerizzato mi sviscera la provenienza di ogni singola parte del prodotto hai fatto bingo (in tal caso parliamo dell'introduzione della blockchain nella supplychain di qualsiasi prodotto). Mi viene in mente ad esempio Vechain https://www.vechain.com/#/ Everledger Diamond (per i diamanti) https://diamonds.everledger.io/#diamond-time-lapse ma ce ne stanno una infinità.
Altro appunto è confondere sempre la blockchain di Bitcoin (basata su PoW) piuttosto che quella di Ethereum e dare per scontato che sia un macigno dispendioso di risorse, di blockchain ce ne sono una infinità e bisogna applicare quella giusta per il lavoro che si vuole fare. Nel caso di Hyperledger si parla già di blockchain permissioned e non permissionless con tutti i vantaggi (velocità e meno attacchi esterni) rispetto agli svantaggi (meno controllo da parte dell'utente).
Un senso maggiore di un dbase classico, almeno.

Con un database classsico puoi farlo, ma deve essere poi un sistema distribuito e deve esserci una base crittografica. Quindi la domande sarebbe quale tipo di database "classico" lo fa in "automatico" ad oggi?

Comunque a parte il fatto che i tizi che vogliono introdurre la chain sono tosti (e gestendo il servizio prendono i danari) mi manca il motivo per il quale sarebbe meglio.

Si fa un giro enorme per arrivare a dei dati che manco immagini, se poi c'è la sicurezza del dato che sia vero ed immodificabile ancora meglio.
Visto che il mio link fa pena e tu hai conoscenze che magari a me mancano, puoi raccontarmi vantaggi e svantaggi di questa proposta e perche', alla fine, e' conveniente per un cliente che non sia del tipo che sbava per l'etichetta?

non e' detto che effettivamente non ci siano vantaggioni che io non vedo.

Il discorso è relativo al messaggio che si vuole fare passare, è chiaro che attualmente c'è l'euforia di ficcare il termine blockchain ovunque perché questo è il "trend", quindi un problema da imputare al marketing kamikaze. Altro è realizzare progetti che risolvono problemi tramite l'uso della blockchain.
zappy18 Dicembre 2018, 12:00 #6
ma 'sti top manager sanno cos'è la blockchain, o danno fiato alla bocca solo perchè stono "top"?
E avranno pure stipendi astronomici...
randorama18 Dicembre 2018, 14:10 #7
blockchain is the new graphene.
a cosa serve? e che ne so? però è fico (pardon: cool)
davide311218 Dicembre 2018, 21:25 #8
Pensavo di andare al cinema a vedermi il nuovo cinepanettone per sghignazzare un po' in leggerezza, ma poi si leggono robe come questa e alla fine mi diverto di più! Ma andiamo, non si possono sentire certe robe!!! Un nonsense solo perchè parlare di blockchain (che poi si sta dimostrando un colabrodo pazzesco) va di moda... che tristezza. E il bello è che il fondo non lo abbiamo ancora raggiunto!... Mah.
CONDOR8918 Dicembre 2018, 22:04 #9
Leggo solo di blockchain e nemmeno un riferimento ad IOTA?
https://cryptoslate.com/iota-and-vo...d-cars-in-2019/
Ryddyck18 Dicembre 2018, 22:37 #10
Originariamente inviato da: CONDOR89
Leggo solo di blockchain e nemmeno un riferimento ad IOTA?
https://cryptoslate.com/iota-and-vo...d-cars-in-2019/

Già è difficile fargli comprendere come funziona la PoW, ancora peggio Tangle.

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