Parker Solar Probe: la prima foto della Corona Solare

Parker Solar Probe: la prima foto della Corona Solare

Parker Solar Probe ha scattato la sua prima fotografia: si tratta della prima fotografia della Corona Solare ripresa dalla Corona Solare stessa ed è anche l'immagine più vicina di sempre del Sole. Ecco le informazioni.

di pubblicata il , alle 17:21 nel canale Scienza e tecnologia
NASA
 

Ci siamo concentrati negli ultimi giorni su quanto stava accadendo su Marte grazie a InSight, ma la NASA sta lavorando a tanti progetti contemporaneamente. Uno di questi è la Parker Solar Probe, una sonda ambiziosa che cercherà di scoprire i segreti della nostra stella, il Sole.

NASA Parker Solar Probe first photo

Ora arriva la prima fotografia che permette di vedere la Corona Solare dall'interno della stessa, cosa mai accaduta prima. L'immagine è dell'8 Novembre con una distanza dalla stella di circa 27 milioni di chilometri: questo le ha permesso di avere il record di immagine più vicina al Sole mai scattata.

Nella fotografia di Parker Solar Probe si può anche notare il pallino chiaro, Mercurio, che però si trova a una distanza di oltre 57 milioni di chilometri. Il raggio più chiaro è invece un "coronal streamer", ossia del materiale solare che si trova in regioni con attività solare aumentata. La sonda indagherà su alcuni misteri del Sole, per esempio sul perché la Corona Solare sia circa 300 volte più calda della superficie. Inoltre si faranno ricerche sul vento solare e la sua velocità e su come alcune particelle altamente energetiche possano sfuggire a oltre la metà della velocità della luce.

Parker Solar Probe ora però si trova in condizioni molto più "facili" considerando che si sta dirigendo oltre l'orbita venusiana (a 110 milioni di chilometri dal Sole). Il prossimo riavvicinamento sarà all'inizio di Aprile 2019 ma il meglio arriverà nel 2025 quando la sonda arriverà a 5,9 milioni di chilometri dalla superficie.

Per chi si stesse chiedendo come Parker Solar Probe possa e potrà resistere alle condizioni difficili vicino al Sole, ecco la risposta. C'è uno scudo in composito di carbonio-carbonio con una schiuma di carbonio al suo interno che permette di resistere fino a 1300°C mantenendo la strumentazione a circa 30°C. Inoltre il pannello è stato rivestito di bianco così da riflettere quanta più energia solare possibile.

4 Commenti
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albatros_la17 Dicembre 2018, 19:09 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: Inoltre il pannello è stato rivestito di bianco così da riflettere quanta più energia solare possibile.

Mi sembra un po' semplicistico; detto così sembra che abbiano steso della vernice bianca qualsiasi. È una generalizzazione peraltro sbagliata in molti casi: molte vernici bianche per impiego spaziale, per quanto caratterizzate da una bassa assorbività solare, hanno anche un'elevata emissività nel campo infrarosso, cosa che nella fattispecie sarebbe deleteria. Quel "bianco" è di fatto un deposito di allumina, separata dal C-C con un sottile strato di titanio per evitare che reagiscano tra loro alle alte temperature.
300017 Dicembre 2018, 19:49 #2
Indubbiamente affascinante.
marco_zanardi18 Dicembre 2018, 08:28 #3

Bianco o effetto specchio?

Non sarebbe stata meglio una superfice riflettente "specchiante"? Forse l'argento non avrebbe resistito a quelle temperature (fonde a 962 gradi)
djfix1318 Dicembre 2018, 12:30 #4
quello che tu chiami "specchiante" lo è solo per alcune emissioni; il metallo tende a scaldarsi e quindi assorbe infrarosso.

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