Smartphone che si ricaricano con i suoni: la nuova frontiera è vicina

Smartphone che si ricaricano con i suoni: la nuova frontiera è vicina

Cellulari che si ricaricano a distanza con gli ultrasuoni o che catturano il rumore della strada e lo trasformano in elettricità. Fantascienza? Ci sono già due prototipi funzionanti

di pubblicata il , alle 16:23 nel canale Scienza e tecnologia
 

Smartphone che si caricano con il suono? Potrebbe essere questa la nuova frontiera per riuscire finalmente a farci arrivare a fine giornata senza il patema di vedere diventare rosso l'indicatore della batteria del nostro cellulare. Sono due i progetti che recentemente sono andati in tal senso: uno è un vero e proprio caricabatterie a ultrasuoni, in grado di cominciare a ricaricare il telefonino non appena si entra in una stanza dotata di tale tecnologia, l'altro è un protipo che trasforma il rumore ambientale in elettricità utile a dare nuova energia all'accumulatore interno del nostro telefono.

Il primo progetto è rappresentato da uBeam, una tecnologia che calca le scene da circa tre anni, ma che sembra sul punto di fare il grande salto verso il mercato, con la costruzione del primo prototipo pienamente funzionante. Contrariamente alle altre tecnologie di ricarica wireless, che richiedono quasi il contatto tra il terminale e la stazione di ricarica, in questo caso è sufficiente essere nella stessa stanza della base di ricarica affinché l'energia cominci a fluire verso il nostro terminale. La tecnologia, per il tipo di onde su cui si basa, non può attraversare i muri, ma ha una buona portata laddove non ci siano barriere fisiche. In pratica la base di ricarica trasforma l'energia elettrica in ultrasuoni; questi vengono trasmessi e intercettati dall'apposito ricevitore (al momento 'attaccato' al telefono, ma un domani forse integrato), che si occupa di riconvertire le onde sonore in elettricità, che viene utilizzata per ricaricare la batteria.

I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno invece collaborato con Nokia - produttore che offre la ricarica wireless a induzione come opzione su alcui dei suoi terminali - per creare un prototipo che si spinge oltre e che è in grado di sfruttare il rumore per dare energia al telefono. Si tratta di un terminale circa delle dimensioni di un Nokia Lumia 925 riempito di nanogeneratori in grado di reagire alle vibrazioni dei suoni lo raggiungono creando elettricità. La tecnologia s basa su un concept presentato 4 anni fa da un gruppo di di ricercatori coreani e sfrutta al massimo il ben noto effetto piezoelettrico. La chiave del sistema è rappresentata da nanocavi di ossido di zinco in grado di produrre elettricità quando sottoposti a stress meccanici, in questo caso quelli rappresentati dalle deformazioni indotte dalle onde di pressione dei suoni li colpiscono.

Il team inglese ha spruzzato dell'ossido di zinco liquido su un foglio di plastica e ha poi creato i nanocavi con l'esposizione a calore e agenti chimici. Per raccogliere l'energia prodotta dai nanocavi è necessario che essi siano posti tra due contatti: negli esperimenti precedenti era stato usato l'oro, ma il gruppo dell'università di Londra è stato in grado di utilizzare l'alluminio, rendendo la soluzione molto meno costosa. la somma di tutti i nanocavi riesce, se esposta a suoni come il traffico, la voce umana e la musica, a produrre un voltaggio di 5V, sufficiente per caricare un telefonino. Ora speriamo di vedere presto passare il prototipo dalla fase sperimentale alla realtà commerciale, ma non ci sono ancora indicazioni in merito.

30 Commenti
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sbudellaman14 Agosto 2014, 16:56 #1
Eccezionale

Certo che però se usa gli ultrasuoni, spero non disturbino i nostri amici animali
Hulk910314 Agosto 2014, 16:58 #2
Non capisco perchè si continua a chiamare "ricarica wireless a induzione", io mi chiedo allora quale sia la "ricarica wire a induzione" Bha, chiamarla semplicemente "ricarica a induzione" (tra l'altro più corretto) era troppo complicato?

Detto ciò possono studiare mille mila modi ma aevoglia correre prima di spodestare il buon vecchio cavetto
deggial14 Agosto 2014, 17:15 #3
Originariamente inviato da: Hulk9103
Non capisco perchè si continua a chiamare "ricarica wireless a induzione", io mi chiedo allora quale sia la "ricarica wire a induzione" Bha, chiamarla semplicemente "ricarica a induzione" (tra l'altro più corretto) era troppo complicato?

Detto ciò possono studiare mille mila modi ma aevoglia correre prima di spodestare il buon vecchio cavetto


Questa innovazione con la ricarica a induzione di nokia c'entra poco... questo è un modo di ricaricare il telefono anche senza fare nessuna operazione cosciente...
Praticamente il telefono si ricarica da solo sfruttando le onde sonore.
Come un orologio automatico che si ricarica con il movimento.

Magari Non sarà possibile rinunciare al classico cavetto, ma se riescono anche solo a raddoppiare l' autonomia, è una bella cosa.

E poi finalmente puoi dire che ricarichi il cell a rutti e scoregge
Yakkuz14 Agosto 2014, 18:06 #4
Sono "scettico" (non sul fatto che funzioni eh, ma come principio) alle ricariche "wireless", questo fatto di avere stanze (come nel caso di ubeam) o basi sempre pronte a ricaricare terminali con efficienze che credo debbano essere NECESSARIAMENTE inferiori al cavetto (per quanto magari buone) mi disturba.

Lo vedo un vantaggio pratico ridicolo (in pratica un'incentivo alla pigrizia), sorvolabile con la semplice standardizzazione dei caricabatterie, cosa che pian piano sta avvenendo. Okey, è più "pratico" avere una basetta sulla quale poggiare il terminale o meglio ancora una stanza in cui puoi lasciarlo sul tavolo e si ricarica, però, voglio dire, insomma...ecco, non vedo migliorie sul risparmio energetico, sull'efficienza delle batterie, sui tempi di ricarica ecc ecc ecc.

Il secondo invece, mi attira tantissimo, perché è un modo di recuperare energia che andrebbe altrimenti persa e può garantire, se non di essere costantemente carichi, di allungare di un po' (forse un bel po', vedremo) l'autonomia di un terminale.
calabar14 Agosto 2014, 18:08 #5
Ma non è molto più semplice sfruttare l'effetto piezoelettrico con il movimento? (tipicamente, il telefono portato in tasca)
Per lo meno si eviterebbe l'inquinamento acustico, i cani che abbaiano incessantemente e i pipistrelli che si schiantano!

Oltretutto qui nella news questa tecnologia è riportata come se fosse in grado di alimentare realmente un dispositivo, ma non viene neppure accennato quale sia il flusso di corrente che è in grado di generare ne quello che è previsto generi quando uscirà sul mercato (sempre che esca sul mercato...).
Io ho idea che potrà al più portare un piccolo contributo, capace giusto di estendere leggermente l'autonomia, magari solo in condizioni di estremo risparmio energetico del dispositivo.
Potrebbe essere meglio di niente, oppure potrebbe essere meglio utilizzare quello spazio per una batteria leggermente più capiente.

PS: comunque "a produrre un voltaggio di 5V" non si può leggere, dai!
Avatar014 Agosto 2014, 18:30 #6
Originariamente inviato da: deggial
Praticamente il telefono si ricarica da solo sfruttando le onde sonore.
Come un orologio automatico che si ricarica con il movimento.

E poi finalmente puoi dire che ricarichi il cell a rutti e scoregge



A 5v la corrente prodotta sarà talmente poca che per ricaricarlo tutto dovresti "produrre" una quantità tale di "aria", che da sola basterebbe a generare l' atmosfera sulla luna e che ,per assurdo, durerebbe più della carica dello smartphone
TigerTank14 Agosto 2014, 18:31 #7
Ottimo....vorrà dire che ci si consolerà del cane dei vicini che fa casino ricaricando il cell. grazie a lui
zbear14 Agosto 2014, 19:03 #8

Baggianata ...

Mi viene da ridere a pensare al rendimento energetico del tutto ....
frankie14 Agosto 2014, 19:16 #9
La prima soluzione nno è utile. La seconda si.

può pure produrre 5MV ma se produce 0.000000001A è inutile.

Perchè mi immagino orde di telefonini parcheggiati nei subwoofer delle discoteche o davanti alle casse da concerto?
Comunque mio cuggino ricarica il cellulare con i rutti!

Vorrei capire quanta potenza potrebbe creare un orologio automatico, tipo crono meccanico, la cui massa oscillante non è certo piccola. Certo può andare bene per un orologio, ma non per uno SP causa ampiezza e tipo di movimento. Non puoi metterti un note al polso
McRooster2314 Agosto 2014, 19:48 #10
In realtà funziona cosi:

1)La basetta produce ultrasuoni
2)I cani sentono gli ultrasuoni e abbaiano a piu non posso
3)L'abbaiare dei cani ricarica lo smartphone.

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