SpaceX, il razzo per andare su Marte sarà operativo ad inizio 2019
BFR inizierà i propri test nella prima metà del 2019 secondo i piani attuali di SpaceX. Non ci sorprenderemmo, però, se ci fossero ritardi
di Nino Grasso pubblicata il 12 Marzo 2018, alle 16:21 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceX
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCmq sarei curioso di sapere come fanno a tornare.
Uscire dall'orbita di marte non deve essere una cosa tanto semplice.
Esattamente, l'immagine dell'articolo mostra il "vecchio modello", l'ITS, che indica come "Mars Vehicle", molto più grande (e con maggiore portata, guardate i kg di carico utile indicati nell'immagine rispetto alla cifra riportata nell'articolo) e pensato per i viaggi interplanetari.
L'attuale BFR, annunciato l'anno successivo, è invece un veicolo pensato per ogni tipo di utilizzo, dai lanci in orbita bassa fino ai viaggi su Marte.
È molto più piccolo, porta un carico utile inferiore (per quanto rilevante rispetto agli standard odierni) e ha costi di lancio molto più bassi di quelli dell'ITS.
Se tutto va secondo i programmi, l'ITS verrà realizzato quando i viaggi su Marte saranno più regolari e avrà senso avere un veicolo dedicato.
Dipende essenzialmente dal carburante: più ne hai più puoi accelerare e decelerare.
Con l'ITS si prevedeva un viaggio di circa 3 mesi, con l'attuale BFR non saprei.
Con il motore a frammenti di fissione di Rubbia si prevedeva un tempo di viaggio di circa un mese.
Uscire dall'orbita è molto semplice invece, un po' più complicato decollare dalla superficie, ma comunque molto meno complicato rispetto ad un lancio terrestre, dato che occorre molta meno spinta e c'è molta meno resistenza dell'aria (un vantaggio per i decolli, uno svantaggio per gli atterraggi).
Per il carburante prevedono di produrlo in loco, la scelta dei motori Raptor non è casuale, sia Ossigeno che Metano possono teoricamente essere ricavati dall'aria e dai ghiacci marziani (l'ossigeno dall'aria per lo meno, per il metano dal ghiaccio è più complicato e stanno pensando di portarselo dietro).
Per il carburante prevedono di produrlo in loco, la scelta dei motori Raptor non è casuale, sia Ossigeno che Metano possono teoricamente essere ricavati dall'aria e dai ghiacci marziani (l'ossigeno dall'aria per lo meno, per il metano dal ghiaccio è più complicato e stanno pensando di portarselo dietro).
Se ricordo bene, in teoria portandosi dietro un mini-reattore nucleare dovrebbe essere possibile sintetizzare metano a partire dalla CO2 atmosferica e da acqua/ghiaccio presente nel terreno.
Il primo stadio di BFR ha 31 Raptor "sea level" ed il secondo stadio ha 3 "sea level" e 4 "vacuum", ed un singolo raptor ha una spinta che è più del doppio di quella di un Merlin 1D (i propulsori più potenti della famiglia di propulsori Merlin usati su Falcon9 e Falcon heavy).
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