Ultima Thule è l'oggetto spaziale più distante mai raggiunto dall'uomo: immagine e dettagli dalla NASA
La sonda New Horizons ha riportato nei giorni scorsi ottime notizie, relative al passaggio ravvicinato con Ultima Thule. Quest'ultimo diventa così il corpo spaziale più distante mai raggiunto dall'uomo
di Nino Grasso pubblicata il 02 Gennaio 2019, alle 16:41 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' ovvio che le prime foto erano a bassissimissima risoluzione. Il loro scopo è posizionare l'oggetto nello spazio e studiare i passaggi di avvicinamento da mandare alla sonda per permettergli di raccogliere i dati...quindi non troppo lontano ma neanche troppo vicino per evitare effetti non previsti.
Tutto il resto arriverà con calma con una velocità da modem BBS.
In campo astronomico facciamo di meglio in quanto studiamo la composizione di pianeti vicino a stelle ad anni luce da noi...Se utilizzassimo tecniche simili sui satelliti spia potremo sapere se i nei di una qualunque persona nel mondo possono essere soggetti a tumori oppure no o se la stessa persona ha funghi sotto le unghie delle mani.
perchè lungo la strada le varie sonde non hanno cominciato a piazzare qualche ripetitore satellite in orbite geostazionarie ?
chiaro che non durerebbero neache loro in eterno, ma un po' alla volta..
perchè lungo la strada le varie sonde non hanno cominciato a piazzare qualche ripetitore satellite in orbite geostazionarie ?
chiaro che non durerebbero neache loro in eterno, ma un po' alla volta..
Perché per coprire in modo efficiente lo spazio compreso nel sistema solare ne servirebbero milioni per lo meno...e la velocità aumenterebbe di poco.
Il problema non è trasmettere, ma trasmettere in maniera sicura su lunghe distanze (e con poca potenza) senza poter contare (visto le distanze) su un protocollo di verifica troppo invadente.
Attualmente la sonda per trasmettere traguarda la posizione della terra e invia i dati. Non potendo aspettare diverse ore per scoprire che c'è stato un problema (magari un interferenza), ciò che trasmette è composto dal dato più una miriade di informazioni per la correzione di errore.
All'aumentare della velocità di trasmissione un'interferenza coprirebbe anche queste informazioni, quindi si cerca di bilanciare le due cose in modo da non perdere niente e da evitare che la sonda tenga troppa roba in memoria non sapendo se deve ritrasmettere di nuovo tutto oppure no (già così ci mettiamo 20 mesi, pensa se dobbiamo continuamente ritrasmettere dati).
Le orbite dei ripetitori, visto che non sono in torno alla terra ma nello spazio, non possono essere fisse in quanto sia la sonda che la terra orbitano intorno al sole...quindi ogni ripetitore dovrebbe traguardare il precedente e il successivo...ma su una rete dovrebbe sapere qual'è quello più efficiente/valido sul momento, cosa difficile da decidere con tempi di risposta così lunghi. (Pensa se uno dei ripetitori va off-line). L'ultimo dovrebbe puntare al precedente e alla Terra. Il primo al successivo e alla sonda...ma se le sonde sono due? O tre?
Quella dei ripetitori è una cosa affrontata anche dalla fantascienza (vedasi ad esempio Star Trek) ma presuppone tecnologie di comunicazioni più avanzate rispetto alle attuali per garantire performance e velocità di risposta (che guarda caso poi anche li tornano a riproporsi i soliti problemi aumentando la distanza).
es se vogliono colonizzare marte bisognerà che prima qualche satellite per le comunicazioni lo piazzino altrimenti si trovano isolati ogni 2x3...
Se passa troppo tempo tra la messa in funzione di un ripetitore e l'altro c'è il forte rischio di incompatibilità, visto che le medie tra un posizionamento e l'altro vanno in diversi anni.
Questo è un caso in cui non servirebbero a niente.
La base su Marte ruoterebbe insieme al pianeta, quindi sarebbe puntata verso la terra solo in certi momenti.
Un eventuale satellite in orbita Marziana cambierebbe di poco il problema.
Una costellazione di satelliti in orbita (o diverse antenne sparse sul pianeta) risolverebbe il problema.
Il fatto che ci siano o no ripetitori non cambia nulla, anzi rende più difficile la gestione. Senza si sa che si deve puntare la Terra, con i ripetitori dovresti puntare quello più utile in quel momento con dispendio di energia e maggiori spostamenti.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Perchè così per curiosità ho provato ad immaginarmi i 3500 e i 32km sul nostro pianeta. E' come se si volesse analizzare la città di Mosca trovandosi a Madrid...
Potranno analizzare l'intero spettro luminoso, la rotazione e la velocità, ma oltre a questo? A quella distanza riescono ad analizzare emissioni elettromagnetiche?
Allora, la risoluzione della telecamera di New Horizon è di un secondo d'arco, di conseguenza un pixel nella telecamera quando inquadra un oggetto a 3500km di distanza è grande all'incirca 17 metri. L'immagine dovrebbe essere un megapixel quindi di sicuro avremo un'immagine molto più dettagliata
grazie...
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