Architetture ARM anche in alcuni server Dell del futuro

Architetture ARM anche in alcuni server Dell del futuro

L'azienda americana rinnova il proprio impegno nello sviluppo di sistemi server che siano caratterizzati dall'utilizzo di SOC basati su architettura ARM. Il fine è quello di abbinare elevata densità di elaborazione a consumi e spazi occupati in server farm che siano sempre più ridotti

di pubblicata il , alle 14:23 nel canale Private Cloud
DellARM
 

Dell ha annunciato un rinnovato interesse nel proprio programma che vede l'utilizzo di architetture di processore ARM da inserire in sistemi server destinati ai datacenter, con i quali combinare consumi contenuti con una elevata densità di calcolo.

Alla base troviamo le soluzioni Dell Copper, server che riprendono la struttura dei sistemi blade abbinando differenti server. In uno chassis da 3 unità rack d'ingombro possono trovare spazio sino a 12 lame, ciascuna dotata al proprio interno di 4 server distinti.

dell_copper_1.jpg (28708 bytes)

Per ogni server è presente n quantitativo di memoria di sistema DDR3 sino a 8 Gbytes, con un hard disk da 2 pollici e mezzo abbinato e una interfaccia di rete Gigabit. La soluzione ARM utilizzata è un chip Marvell Armada XP, con architettura quad core e frequenza di clock di 1,6 GHz.

dell_copper_2.jpg (18965 bytes)

Dell non mette in commercio le proposte della famiglia Copper ma le fornisce a partner selezionati, così che possa venir portata avanti l'indispensabile fase di sviluppo software. Al momento attuale, infatti, il successo delle architetture ARM in ambito server è fortemente legato al tipo di applicazioni che possno venir eseguite, ottenendo un output in termini di prestazioni e contenimento dei consumi che deve essere inferiore nel complesso rispetto a quanto messo a disposizione dalle soluzioni x86 tradizionali.

Il target di riferimento, quantomeno al momento attuale, è quello dei sistemi web server: un singolo server può assolvere a esigenze di elaborazione non eccessivamente complesse, mentre una batteria di server come quelli integrati in un singolo chassis rack da 3 unità può essere configurata in cluster attraverso un tool di load balancing.

3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Donbabbeo30 Maggio 2012, 15:39 #1
Meh, server aziendali da millemila euri.
Io voglio un miniserver consumer, si muovano in quel senso cavolo.
Spectrum7glr30 Maggio 2012, 16:03 #2
forse perchè su server da pochi euro non ci sono margini tali da giustificare lo sforzo produttivo e di progettazione? il mondo consumer non è interessato a soluzioni di questo tipo e per il futuro col graduale spostamento di dati e potenza computazionale sul cloud le previsioni anche per questo mercato sono al ribasso...
Tasslehoff31 Maggio 2012, 13:00 #3
Originariamente inviato da: Spectrum7glr
forse perchè su server da pochi euro non ci sono margini tali da giustificare lo sforzo produttivo e di progettazione? il mondo consumer non è interessato a soluzioni di questo tipo e per il futuro col graduale spostamento di dati e potenza computazionale sul cloud le previsioni anche per questo mercato sono al ribasso...
Io credo che dovresti rivedere un tantino le tue convinzioni sul cloud, specialmente in ambito business e enterprise.

La stampa specializzata e i soliti guru del web (alla Tim Oreilly o altri nullafacenti simili per intenderci) si esaltano solo a sentire la parola stessa "cloud", chi lavora a contatto con le aziende si può facilmente rendere conto del trend.

Già adesso il mito del cloud sta cominciando a scricchiolare pesantemente, con l'eccezione degli scenari entry level o di fascia molto bassa con un numero molto basso di utenti, le aziende si stanno velocemente ricredendo dato che i costi non sono affatto banali e molti stanno valutando il ritorno al classico modello di hosting dei servizi in casa, magari con modelli di licensing a consumo (che non a caso stanno esplodendo sia sulla fascia bassa di mercato che nel mondo mainframe).

Resistono nella formula cloud i servizi che proprio non si possono portare in azienda (per vari motivi, perchè magari non esistono proprio in altre forme più tradizionali o perchè richiedono una infrastruttura tale che nemmeno le aziende più grandi hanno le risorse per permetterseli), chessò i servizi di caching di Akamai.
Anche in questo caso però la definizione di cloud risulta abbastanza evanescente, si tratta di una classica architettura client-server che di fatto non è cambiata di una virgola rispetto al passato, hanno giusto appiccicato l'etichetta "cloud"

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^