È basato su tecnologie Lenovo il più potente centro di calcolo del Sud Italia

È basato su tecnologie Lenovo il più potente centro di calcolo del Sud Italia

Nasce da una collaborazione tra il Cineca di Bologna e l'ENEA il nuovo supercomputer CRESCO6, basato sui sistemi ThinkServer SD530 di Lenovo.

di pubblicata il , alle 08:21 nel canale Private Cloud
Lenovo
 

CRESCO6 è il nome del nuovo sistema di calcolo sviluppato sulla base di sistemi Lenovo ThinkServer SD530, installato presso l'ENEA di Portici. Si tratta del supercomputer più potente tra quelli installati nel sud Italia, capace di una potenza di calcolo di picco di 700 TeraFLOPS: i server inseriti nel cluster utilizzano processori Intel con architettura Skylake, mentre l'interconnessione vede l'utilizzo di tecnologie Intel Omnipath.

Il nuovo supercomputer contribuisce con la sua potenza di calcolo alla ricerca sul clima, allo studio di nuovi materiali, alla simulazione di sistemi complessi per la generazione di energia con basso impatto ambientale, a simulazioni per la gestione delle infrastrutture critiche, a studi biotecnologici e di chimica computazionale, di fluidodinamica applicata al settore della combustione e allo sviluppo di codici per la fusione nucleare.

CRESCO6, inoltre, fornisce alcuni servizi di calcolo a Eurofusion, la comunità che studia la fisica della fusione nucleare nell’ambito del progetto ITER - International Thermonuclear Experimental Reactor - un progetto internazionale che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, in grado di produrre più energia di quanta il processo ne consumi per l'innesco e il sostentamento della reazione di fusione.

L'annuncio del nuovo sistema CRESCO6 viene in parallelo a quello della nuova classifica Top500, nella quale sono raccolti i 500 supercomputer più potenti presenti al mondo: Lenovo vanta in questo momento la presenza di ben 117 sistemi. Il Datacenter group di Lenovo ha registrato una crescita del 44% a livello globale nel corso del secondo trimestre 2018, con un dato di +66% nella regione EMEA, confermando come l'azienda stia ottenendo importanti risultati nell'ambito delle installazioni server e nello specifico in quelle per ambiti HPC, High Performance Computing.

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Sono particolarmente interessanti le 3 differenti tipologie di raffreddamento che Lenovo propone per i propri sistemi server. Il primo prevede l'utilizzo di un Thermal Transfer Module, cioè di un dissipatore di calore in grado di garantire maggiore efficienza rispetto ai design standard e per questo motivo assicurare la dissipazione termica di un TDP più elevato. Il secondo prevede una Rear Door Heat Exchanger, cioè una particolare porta posteriore installata nell'armadio rack che è attraversata da un flusso d'acqua raffreddata a temperatura sotto quella ambiente e che permette di mantenere in questo modo la temperatura del rack su valori contenuti.

L'ultimo approccio è quello che prevede l'utilizzo di raffreddamento a liquido direttamente sui componenti interni caldi del sistema: in questo modo è possibile raffreddare con acqua calda, con una temperatura d'ingresso che può raggiungere i 50 gradi centigradi come massimo e quindi senza dover utilizzare energia per raffreddare il liquido.

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