Nuovi server Opteron da Fabric7

Nuovi server Opteron da Fabric7

Fabric7 annuncia due nuovi sistemi server basati su tecnologia proprietaria e processori Opteron

di pubblicata il , alle 11:02 nel canale Private Cloud
 

Fabric7 Systems ha presentato nella giornata di ieri due nuovi modelli di sistemi server, basati su architettura proprietaria e tecnologia Q-Par e processori AMD Opreron. Si tratta dei modelli Q160 e Q80.

La tecnologia Q-Par sviluppata da Fabric7 permette all'utenza di partizionare l'hardware direttamente nello chassis in server separati e assicura elevati livelli di bandwidth per le applicazioni di storage netwrok. I server possono essere partizionati e gestiti dinamicamente grazie al sistema Q-Visor.

Il sistema Q160 può essere configurato con un massimo di 128GB di memoria e fino a 30Gbps di collegamento I/O esterno. Il server Q80 può anch'esso supportare fino a 128GB di memoria, otto slot PCI-X a 133MHz e otto connessioni Ethernet a 1Gbps. I server di Fabric7 sono forniti con distribuzione Linux Red Hat o Suse oppure con Microsoft Windows Server 2003.

Il sistema Fabric7 Q160 è disponibile già da ora ad un prezzo di 144 mila dollari, mentre il modello Q80 è attualmente disponibile solamente in prova è sarà disponibile ufficialmente dal prossimo mese di gennaio ad un prezzo di attacco di 42 mila dollari.

Per maggiori informazioni: Fabric7.

Fonte: Digit-Life

12 Commenti
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Bisont02 Novembre 2005, 13:35 #1
economici.....
Sig. Stroboscopico02 Novembre 2005, 13:51 #2
Strano... nessuno che chiede come mai con ci sono le SLI!

Ahahahahahahahah!

Scherzi a parte... partizionare l'hw nello chassis che significa?
Che è composto di moduli con connessioni per ridurre dimensioni/personalizzazioni?

Ciao e grazie!
0rph3n02 Novembre 2005, 14:17 #3
Originariamente inviato da: Sig. Stroboscopico]Scherzi a parte... partizionare l'hw nello chassis che significa?
Che è
Ho dato un'occhiata nel sito di Fabric7 e qui ho trovato un pdf che parla brevemente di questa caratteristica:

[QUOTE]Enterprise servers must scale up and scale down to meet changing workload requirements. A key requirement for improving datacenter efficiency is the ability to right-size your resources by partitioning a scalable server into distinct physical servers. There is no need to over-provision resources to meet peak loads. Resources are available and can be used as required. Unused resources can be claimed and easily re-provisioned for other purposes.

The Fabric7 server design features hardware-based server partitioning with complete electrical and fault isolation between server, similar to what is found on proprietary and more expensive Unix and mainframe-class servers. Fabric7's partitioning architecture is fully performant and provides the flexibility to rapidly configure scalable servers to address workload requirements.

Non è chiarissimo, ma può aiutare a farsi un'idea e da quello che ho potuto intuire io dev'essere un sistema per indirizzare la potenza di calcolo in modo da poter creare più servers all'interno di un unico serverone. Insomma, una specie di virtual machine (prima che qualcuno mi scanni, magari sbaglio terminologia, comunque non mi riferisco a quella di java), ma implementata in hardware.
Adesso però non venirmi a chiedere come, perchè piacerebbe tanto anche a me saperlo

'iao


[SIZE=1]QUOTE - mi ero dimenticato di salutare[/SIZE]
joe4th02 Novembre 2005, 14:34 #4
Uno spende 144mila dollari per poi massacrarsi con Windows 2003 server? Bah...
0rph3n02 Novembre 2005, 14:35 #5
Continuando a girovagare per il sito di Fabric7 ho trovato un'altro pdf che contiene un'informazioni che può chiarificare ulteriormente:

Unprecedented scalability and flexibility
...
Additionally, Fabrix7's patent-pending Q-Par technology allows for the hardware partitioning of the processor and memory complex into separate servers. All I/O interfaces are virtualized in harware, with the ability to provision up to 112 interfaces on demand, with per-interface specification of bandwidth allocation and other attributes.
...


'iao

[SIZE=1]PS: non ho tradotto per motivi di tempo/voglia, comunque non mi sembra di difficile comprensione e poi ci sono sempre i traduttori![/SIZE]
joe4th02 Novembre 2005, 15:44 #6
Fin'ora le tecnologie e i software
di virtualizzazione hanno il vantaggio di
permettere il reboot/reinstallazione/whatever remoto senza
IPMI, ma ne devo ancora vedere una che costa
meno che comprare l'hardware vero non-virtuale (es. VMWare GSX/ESX).
Forse XEN, in futuro, visto che RH sta spingendo per includerla
nel kernel di default...
sari02 Novembre 2005, 21:10 #7
"I server di Fabric7 sono forniti con distribuzione Linux Red Hat o Suse oppure ..."

Red-Hat passi ... passa perchè oramai è un must nel settore server... ma Suse?!?! Suse è l'unica distribuzione che ho visto impallarsi come Windows 98! La mia uni, completamente costruita con Suse, con server Suse, è giù un giorno si e un giorno no , il server di login casca che è un piacere, e il server che serve la facoltà di scienze casca a ripetizione ... merito in parte di amministratori di rete non all'altezza (per non dire di peggio ), ma con Red-Hat 7, la gloriosa Red-Hat 7, non c'e' mai stato un problema
Non riesco sinceramente a capire come ci si possa fidare di Suse in ambito server, il top dell'instabilità in ambito Linux.
joe4th03 Novembre 2005, 10:47 #8
Per server di login intendi il KDM?
liviux03 Novembre 2005, 10:53 #9
Certo che i server basati su x86 (32 o 64 bit che siano) stanno diventando sempre più simili ai vecchi mainframe IBM! Sia il partizionamento in macchine virtuali che la virtualizzazione dei canali di I/O sono fra le principali caratteristiche che definiscono un mainframe. COBOL a parte!

x Sari:
Guarda, io ho sempre preferito SuSe per la comodità di Yast e per il fatto che è sempre stata KDE-centrica. Devo però dire che mi sto rendendo conto che non hai tutti i torti: gli scherzi che combina a volte sono veramente irritanti. Ingeneroso paragonarla a Win98, ma indubbiamente se certe cose le facesse un OS commerciale sarebbe subissato di critiche. Detto ciò, anche con RedHat non mi sono mai trovato bene. Qualche consiglio per una distribuzione basata su KDE che si possa gestire anche senza banda larga? Si fa presto a dire Debian e apt-get: che fai se ti deve scaricare 20 MB e hai solo un modem?
sari03 Novembre 2005, 19:48 #10
Originariamente inviato da: liviux
Certo che i server basati su x86 (32 o 64 bit che siano) stanno diventando sempre più simili ai vecchi mainframe IBM! Sia il partizionamento in macchine virtuali che la virtualizzazione dei canali di I/O sono fra le principali caratteristiche che definiscono un mainframe. COBOL a parte!

x Sari:
Guarda, io ho sempre preferito SuSe per la comodità di Yast e per il fatto che è sempre stata KDE-centrica. Devo però dire che mi sto rendendo conto che non hai tutti i torti: gli scherzi che combina a volte sono veramente irritanti. Ingeneroso paragonarla a Win98, ma indubbiamente se certe cose le facesse un OS commerciale sarebbe subissato di critiche. Detto ciò, anche con RedHat non mi sono mai trovato bene. Qualche consiglio per una distribuzione basata su KDE che si possa gestire anche senza banda larga? Si fa presto a dire Debian e apt-get: che fai se ti deve scaricare 20 MB e hai solo un modem?


Slackware, due cd e hai tutto quel che serve (per sviluppare) e i pacchetti non consumano nulla ... amata mancanza di qualsiasi gestore di dipendenze. Meglio di cosi? :P

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