Un supercomputer a liquido dall'Italia, da mettere sotto la scrivania

Un supercomputer a liquido dall'Italia, da mettere sotto la scrivania

Eurotech, azienda italiana specializzata in supercomputer ibridi che abbinano CPU e GPU, presenta cn Aurora G-Station una soluzione supercomputer che abbina ridotte dimensioni all'efficienza del raffreddamento a liquido

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Private Cloud
 

Tra le aziende presenti alla GPU Technology Conference 2014 troviamo Eurotech, specializzata in sistemi supercomputer nei quali a tradizionali architetture di CPU e GPU vengono abbinati sistemi di raffreddamento a liquido. Si tratta di un approccio interessante in quanto permette di ottenere una superiore efficienza energetica complessiva rispetto all'utilizzo di un sistema di raffreddamento ad aria, soluzione che l'azienda ha voluto portare anche in un concetto di dispositivo di calcolo che ha dimensioni inferiori ma non per questo potenza di elaborazione ridotta.

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Parliamo di Aurora G-Station, un sistema che abbina per l'appunto dimensioni contenute pari a 65x60x70 cm ad una potenza di calcolo elevata sino a 26 TeraFLOPS per ogni rack, senza per questo scendere a compromessi in termini di rumore di funzionamento. Il sistema è infatti raffreddato ad acqua, utilizzando un approccio molto particolare che ha dalla sua come punto di forza la facilità di installazione nell'ambiente.

Eurotech ha sino ad ora sviluppato sistemi di calcolo ibridi, con GPU e CPU affiancate, installati in tradizionali armadi rack e raffreddati con kit a liquido. Si tratta di proposte dall'elevata potenza di calcolo che richiedono di venir montati in sale dedicate, con un adeguato dimensionamento dell'impianto a liquido necessario per il corretto raffreddamento. E' mancata sino ad ora una serie di soluzioni che potessero far fronte alla richiesta di elevata potenza di calcolo abbinata a funzionamento silenzioso ed efficiente, prerogativa dei supercomputer raffreddati a liquido, mantenendo dimensioni compatte tali da permetterne l'installazione anche in ambienti di lavoro. Da questo lo sviluppo della serie Aurora G-Station, con architettura ibrida che affianca CPU e GPU, accanto al modello Aurora Cube dotato di sole CPU x86 al proprio interno.

Aurora G-Station viene infatti collegata ad un'unità di raffreddamento da posizionare all'esterno, dalla quale fuoriescono due tubazioni per il trasferimento da e verso G-Station del liquido necessario al raffreddamento dei componenti interni. La risultante è quindi quella di abbinare l'efficienza dei kit a liquido ad una installazione complessivamente semplice, che richiede unicamente il passaggio all'esterno delle due relativamente piccole tubazioni e l'alimentazione dell'unità esterna, che rimane indipendente rispetto a quella di Aurora G-Station.

Il target di riferimento di sistemi di questo tipo è quello di aziende che non possono dotarsi di un proprio datacenter, o che preferiscono mantenere il sistema di calcolo all'interno dei locali nei quali lavorano gli operatori del sistema senza che questo venga saturato dal rumore di funzionamento dei sistemi di raffreddamento richiesti. In questo modo l'unità di calcolo può essere posizionata anche all'interno dell'ambiente di lavoro senza richiedere la predisposizione di una sala dati dedicata, in quanto il funzionamento rimane molto silenzioso pur a fronte dell'elevata potenza di elaborazione messa a disposizione.

Aurora G-Station può essere configurata con uno chassis che permette l'utilizzo di 8 lame, ciascuna dotata di 2 processori Intel Xeon della serie E5-26xx v2 affiancati da due GPU NVIDIA K20, K20x oppure K40 a seconda delle preferenze. Il sistema a liquido vede l'utilizzo di una placca di dissipazione montata lungo tutta la superficie del rack, a contatto tanto con CPU come con GPU e circuiteria di alimentazione. A gestire il tutto troviamo integrato anche un sistema basato su CPU Core i7, non utilizzato direttamente nell'elaborazione ma solo per la gestione e la configurazione dei vari nodi di calcolo integrati nel supercomputer.

5 Commenti
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Portocala27 Marzo 2014, 09:10 #1
Concordo col commento di sopra.
Il fatto che abbia l'unità di raffreddamento esterna non mi convince.
LucaZPF27 Marzo 2014, 09:52 #2
Originariamente inviato da: Portocala
Concordo col commento di sopra.
Il fatto che abbia l'unità di raffreddamento esterna non mi convince.


L'unità esterna proprio no!
floc27 Marzo 2014, 10:47 #3
al di la' del fatto che manchino le prove per sapere se e quanto e' efficiente/rumoroso il tutto e' da vedere nell'ottica di soluzioni particolari dove non si puo' usare un sistema di raffreddamento convenzionale. E' un prodotto di nicchia, non lo casserei per partito preso dai
NoNickName28 Marzo 2014, 08:51 #4
Il raffreddamento dei datacenter è sempre effettuato con unità esterne. Che siano refrigeratori di acqua per i close control, o condensatore remoto per gli espansione diretta, l'unità esterna c'è sempre.
floc28 Marzo 2014, 11:17 #5
ovvio, ma non ho mai visto unita' esterne che inseguono un coso su ruote come in questo caso

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