Anche Viacom infrange il Copyright
Un network di videosharing di proprietà di Viacom avrebbe messo a disposizione contenuti per i quali la compagnia non detiene i diritti
di Andrea Bai pubblicata il 20 Marzo 2007, alle 13:49 nel canale SoftwareNell'ambito dell'azione legale contro YouTube, Viacom ha espresso il proprio disappunto sul fatto che sia necessario, secondo quanto sancito dal DMCA (Digital Millennium Copyright Act), dover portare avanti una notifica per ciascuno dei video resi disponibili senza detenerne i diritti per poter esigere la rimozione. Viacom è invece convinta che YouTube, dietro la semplice accusa di ospitare più di 150 mila filmati i cui diritti sono proprietà di Viacom, debba invece adoperarsi attivamente per identificare i video e rimuoverli.
In realtà ciò che Viacom chiede non è formalmente stabilito dalla legge, e si tratta più di forzare un'interpretazione della stessa. Questa richiesta potrebbe però essere vanificata da un precedente creato da Viacom stessa: iFILM, network di videostreaming acquistato nel corso del 2005 proprio da Viacom, avrebbe messo a disposizione materiale audiovideo per il quale Viacom non detiene i diritti.
E' il sito web Arstechnica a darne notizia, aggiungendo inoltre che le due compagnie non hanno ancora preso ufficialmente posizione circa l'accaduto. Tuttavia, qualora Viacom ed iFILM non dovessero adoperarsi attivamente per l'identificazione e la rimozione dei contenuti incriminati, il giudice chiamato a presiedere il caso che coinvolge YouTube potrebbe tenere in considerazione il comportamento di Viacom e YouTube stessa avrebbe buon gioco ad utilizzarlo come strategia difensiva.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infodi fatto invece di regolamentarsi con le cause forse gli organismi internazionali dovrebbero mettersi per stilare un regolamento non fumoso
non è che stiamo andando troppo in là con queste cose?
se fischietti un motivetto per strada ti salta addosso qualcuno della Siae
di fatto invece di regolamentarsi con le cause forse gli organismi internazionali dovrebbero mettersi per stilare un regolamento non fumoso
Concordo, senza regole certe e soprattutto di buon senso, l'esagerazione dei brevetti in un senso o nell'altro è destinata ad estremizzarsi ancora di più.
Bisogna definire fin dove vale il brevetto e non andare avanti a cause legali che magari si vincono con sentenze basate su ridicolaggini e si perdono al contrario su dati di fatto(anche se questo avviene molto meno frequentemente).
Basta con queste ditte migliardarie per continuare a spennarci in modo dissennato le trovano tutte.
Con che faccia tosta si presentano a dire che l'arte si sta spegnendo quando non hanno mai avuto un solo anno di perdite finanziarie reali! E aumentano solo il prezzo, mai un taglio nonostante tutti questi assurdi DRM...
-__-
Pienamente d'accordo su....
Ciao a Tutti,Per quanto mi riguarda i video delle persone sul web devono essere sempre rispettati!!!!!, oltre più di qualsiasi risoluzione, dal momento che sono espressamente voluti dalle stesse persone. Sembra la solita .. .. della primavera dove "qualcuno" cerca di andare contro gli interessi di tutti, ma i Diritti (i suoi ), non bastano per poter decidere sui DIRITTI di TUTTI! (e guarda un po’ tra poche settimane e estate e i video si fanno lo stesso, e se si vogliono pubblicare sul web, si pubblicano!! e alla fine della storia sono sempre e solo le persone che decidono dove mettere il proprio video) Tutto questo capita perchè chi ha i diritti sui video non ricorda che quei video sono rilasciati dalle persone e visto che non ci si trova su altri canali, ma bensì su internet bisogna anche ricordargli che si deve usare un altro tipo di utilità di questo servizio/mezzo , proprio per non cadere su un già visto..... Scusate ma xkè non gli si ricorda anche che la tecnologia ad oggi utilizzata x... usa un espressa codifica chiamata x esempio cod. IMEI e che le persone hanno anche loro un cod. ad esempio il Codice Fiscale e che bastano ed avanzano a capire qual' è il codice padre in questione, di certo tanto x cambiare è che qualsiasi sia la risoluzione di questa "cosa" alle persone non ne viene in tasca nulla Bo! si secondo me si sta andando troppo in LA. Tempo fa si diceva "chi rompe un oggetto, lo paga e poi i cocci sono suoi "...Ciao .. Ma chissà .
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".