Facebook: luci e ombre su cui indagare
L'alto magistrato di New York solleva problemi circa le effettività delle misure impiegate da Facebook per mantenere gli utenti minorenni al riparo da contenuti inappropriati
di Andrea Bai pubblicata il 27 Settembre 2007, alle 12:35 nel canale SoftwareNoie legali per Facebook, il noto servizio di social networking che ha l'obiettivo di interconnettere tra loro migliaia di studenti (e non solo) sparsi per tutto il globo. Questa vicenda, tuttavia, non ha nulla a che vedere con il caso che vede contrapposti Marck Zuckerbeg, il fondatore di Facebook, e i fratelli Winklevoss, con il primo accusato di avere rubato l'idea a questi ultimi. Tale vicenda, lo ricordiamo, è attualmente in sospeso in attesa che i fratelli Winklevoss siano in grado di produrre una documentazione più attendibile a sostegno delle loro accuse.
Nella giornata di lunedì, invece, Andrew Cuomo, alto magistrato dello stato di New York, ha notificato un ordine di comparizione per i rappresentanti di Facebook, dal momento che il sito è attualmente oggetto di un'inchiesta che riguarda una serie di accuse relative all'adescamento di minori da parte di individui intenzionati evidentemente a sfruttare Facebook non per i fini cui il network stesso si propone.
Il mandato di comparizione giunge a seguito dell'avvio di due inchieste da parte dell'alto magistrato dello stato del Connecticut, Richard Blumenthal, e di quello dello stato della Carolina del Nord, Roy Cooper. Cuomo ha emesso il mandato di comparizione a Facebook chiedendo le lamentele ricevute da Facebook stessa relative al problema esposto precedentemente e alla presenza di contenuti "inappropriati" all'interno del network.
Cuomo, come si legge in un articolo sul quotidiano USA Today, ha dichiarato: "Le nostre preoccupazioni riguardano l'incapacità di Facebook di poter mantenere la promessa di un sito al sicuro da determinati contenuti. I genitori di minorenni hanno il diritto di sapere con che genere di individui possono aver a che fare i loro figli quando si trovano su un sito che viene promosso come "sicuro"".
Il caso è scoppiato a seguito di una serie di indagini che hanno visto le forze dell'ordine agire all'interno del network sotto le mentite spoglie di utenti minorenni. Gli agenti hanno così verificato la presenza di malintenzionati e la facilità con cui un utente può accedere a materiale e contenuti non adatti ad un pubblico di minori. Gli stessi agenti hanno poi contattato Facebook fingendosi genitori di utenti minorenni lamentandosi di quanto accaduto. Secondo quanto rilevato, le lamentele sono spesso state ignorate e solo in alcuni casi Facebook ha provveduto a rimuovere i contenuti inappropriati.
Un portavoce di Facebook ha dichiarato che l'azienda sta considerando molto attentamente i problemi sollevati da Cuomo e che è nell'interesse di Facebook stessa voler collaborare con i magistrati affinché possa essere mantenuta l'immagine di un network sicuro e per dimostrare l'efficacia degli sforzi compiuti.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA me sembra un'assurdità e solo una bolla. Soprattutto continuo a non capire che rivoluzione possa aver portato...
quoto tutto e straquoto, internet non è certo la colpevole: se fanno gli scherzi telefonici alle 3 di notte di chi è la colpa del telefono o del pirla all'altro capo della cornetta? e così per internet, solo che la colpa sta all'utente del pc e, nel caso di minorenni specialmente molto piccoli, nella famiglia... quando impareranno mai i genitori che il pc non è un parcheggio per i figli?... se i bambini piccoli si allontanano fisicamente vengono sgridati, se invece si allontanano dalla realtà è tutto ok... ma dove andremmo a sbattere^
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