Google supporta la pirateria?

Google supporta la pirateria?

Durissima accusa da parte dei colossi dei media al gigante di Mountain View, che in passato ha generato proventi per due siti fuorilegge tramite i circuiti AdSense e AdWords

di pubblicata il , alle 08:57 nel canale Software
Google
 

Un consistente gruppo formato da colossi dei media ha accusato Google di aver supportato in passato due siti coinvolti nel favoreggiamento della pirateria sia direzionando il traffico verso questi siti, sia vendendo pubblicità per loro conto tramite i circuiti di advertising AdSense e AdWords.

Tra gli accusatori vi sono nomi sicuramente importanti come News Corp., Viacom, Sony, NBC Universal, Time Warner, e Disney, tra l'altro già coinvolti in una disputa legale con il colosso di Mountain View, sempre per motivi legati all'infrazione del diritto d'autore.

Secondo le informazioni disponibili Google avrebbe generato più di 1 milione di dollari di fatturato per i siti EasyDownloadCenter.com e TheDownloadPlace.com nel periodo dal 2003 al 2005, attraverso il programma AdSense, traendone a sua volta beneficio. I due siti hanno messo a disposizione, prima della loro chiusura, una serie di risorse per agevolare le operazioni di pirateria. I due gestori, Brandon Drury e Luke Sample, stanno ora affrontando una serie di procedimenti legali per istigazione all'infrazione di diritto d'autore.

Secondo le dichiarazioni dei due individui, Google avrebbe riconosciuto il traffico generato dai due siti ed avrebbe assegnato loro un apposito consulente per aiutarli ad ottimizzare i propri sforzi. La circostanza può sorprendere, ma si tratta di una pratica molto diffusa nel programma AdSense e AdWords: Google predispone una serie di consulenti per tutti i siti che superano un determinato limite di traffico, ma questo non vuole necessariamente stare a significare che venga effettuato un controllo rigido sui contenuti del sito.

Google ha comunque annunciato nel corso di una conferenza stampa tenuta nella giornata di Venerdì che istituirà un nuovo sistema di controllo e screening dei siti, dichiarando inoltre di annullare il targeting di tutte le parole chiave più frequentemente usate dai "pirati" informatici.

Fonte: Arstechnica

31 Commenti
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bartolomeo_ita14 Febbraio 2007, 08:59 #1
poveracci quelli di google, si prendono in schiena tutto...
tommy78114 Febbraio 2007, 09:10 #2
e i giornali che pubblicano gli annunci delle prostitute allora? quelli cosa dovrebbero essere? io offro un servizio, non è che posso vigilare su tutto.
Kintaro7014 Febbraio 2007, 09:19 #3
Quando un piccoletto diventa un gigante, spaventa tutti gli altri, google fornisce servizi, non è certo suo onere vigilare il web.
Che dovremmo dire di Telecom che affitta le linee a gestori di servizi di vario, genere che chiedono tariffe truffaldine, con i vari 144, 166, 899, 90X etc. in
AndreaG.14 Febbraio 2007, 09:22 #4
Originariamente inviato da: tommy781
e i giornali che pubblicano gli annunci delle prostitute allora? quelli cosa dovrebbero essere? io offro un servizio, non è che posso vigilare su tutto.



Ma sai che hai ragione!? grazie.... mi hai insegnato un bel esempio... questo mi torna utile
Bluknigth14 Febbraio 2007, 09:33 #5
In effetti è come se io andassi dal corriere e spedissi un pacco. Se poi all'interno c'è droga la polizia se la prende con lui? Non credo.

Boh, secondo me dietro c'è dell'altro. Google viene ormai preso di mira da tutti.
die8114 Febbraio 2007, 09:38 #6
ma che esempi fate? guardate che la prostituzione è legale in italia...informatevi prima di parlare...è illegale lo sfruttamento della prostituzione
WarDuck14 Febbraio 2007, 09:41 #7
Se offri un servizio devi anche offrirlo nel rispetto delle norme, altrimente semplicemente non lo offri.
Special14 Febbraio 2007, 09:42 #8
E guadagnare dagli annunci delle prostitute non è sfruttare la prostituzione per lucrarci sopra?
Kintaro7014 Febbraio 2007, 09:44 #9
Originariamente inviato da: die81
ma che esempi fate? guardate che la prostituzione è legale in italia...informatevi prima di parlare...è illegale lo sfruttamento della prostituzione


Certo, ma se il fisco facesse una retata, per lavoro "sommerso", "sottocoperta", "in nero" scusate non ho resistito, non sarebbe certo colpa di un giornale se le prostitute non pagavano le tasse sui loro guadagni.
L'esempio calza più di quanto tu non creda.
Marci14 Febbraio 2007, 09:51 #10
la prostituzione in Italia è legale ma non è tassata; era uscito tempo fa il caso di una squillo di professione che aveva un sacco di case, auto e yacht ma che non poteva essere tassata proprio perchè la prostituzione non è vista come un lavoro. quindi quello degli annunci sui giornali è un esempio idiota.

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