Google: tecniche di indicizzazione sotto accusa
Il colosso di Mountain View si vede citato in giudizio per la presunta infrazione di un brevetto relativo alle tecniche di indicizzazione web
di Andrea Bai pubblicata il 12 Novembre 2007, alle 16:31 nel canale SoftwareGoogle è stata citata in giudizio da Jarg Corporation e dalla Northeastern University per la presunta infrazione di un brevetto che si riferisce alla tecnologia che i database del colosso di Mountain View impiega per l'indicizzazione dei contenuti web.
Il brevetto "incriminato" cita testualmente:
"Un sistema di database distribuito, comprensivo di un computer front-end e di una moltitudine di sistemi-nodo interconnessi tramite un network in un motore di ricerca. Una richiesta (query) da parte di un utente è trasmessa al sistema front-end che indirizza tale richiesta ad uno dei nodi (home node) del motore di ricerca. L'home node frammenta gli hash della richiesta per creare un indice tramite il quale i diversi hash sono ritrasmessi ad uno o più nodi del network. Ogni nodo che riceve un frammento di hash lo utilizza per compiere una ricerca sul rispettivo database. I risultati delle ricerche sono quindi raccolti dall'home node."
I diritti del brevetto sarebbe stati assegnato alla Northeastern University nel corso del 1997 e successivamente ceduti in licenza esclusiva a Jarg Corporation. Non è chiaro, tuttavia, quando Google avrebbe effettivamente iniziato ad infrangere il brevetto: solamente nel corso del 2004 uno studio legale di Boston, che ha voluto restare nell'anonimato, ha contattato i fondatori di Jarg dichiarando di aver assistito ad una presentazione tenuta dal colosso di Mountain View all'interno della quale è stato dato spazio all'illustrazione di una serie di tecnologie caratterizzate da una notevole somiglianza con le tecniche impiegate da Google per la composizione dei risultati in modo tale che questi siano restituiti all'utente il più velocemente possibile e con il più elevato grado di rilevanza possibile riferito al termine di ricerca.
La causa è stata depositata la scorsa settimana nel tribunale del Texas, tuttavia non vi sarà alcun procedimento legale almeno per i prossimi due anni. Google ha dichiarato di aver attentamente considerato le accuse di Jarg e della Northeastern e, dopo attenta indagine, di averle trovate prive di merito.
Jarg ha comunque voluto esprimere la propria non intenzionalità a danneggiare il colosso di Mountain View ma semplicemente, nel caso il procedimento legale dovesse volgere a proprio favore, di richiedere il versamento di una "normale royalty".
Fonte: Boston Globe
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuesti saltano fuori di punto in bianco a dire che google gli ha rubato un brevetto? E fino ad ora dove vivevano? Su marte??
Mi sa tanto di causa in stile "io ci provo" così o arrivano soldi e pubblicità o solo pubblicità!!
Da ultimo va detto che la tecnica di ripartizione del carico di lavoro nel modo sopra citato è comune a moltissimi sistemi, almeno per ciò che concerne il concetto di base.. Credo che i server di e-mule funzionino più o meno nello stesso modo quando si cerca un file!
se poi la pubblicità è cattiva allora ne arriveranno semplicemente di meno
Questi saltano fuori di punto in bianco a dire che google gli ha rubato un brevetto? E fino ad ora dove vivevano? Su marte??
Mi sa tanto di causa in stile "io ci provo" così o arrivano soldi e pubblicità o solo pubblicità!!
Da ultimo va detto che la tecnica di ripartizione del carico di lavoro nel modo sopra citato è comune a moltissimi sistemi, almeno per ciò che concerne il concetto di base.. Credo che i server di e-mule funzionino più o meno nello stesso modo quando si cerca un file!
Non è che certe cose le puoi sapere in anticipo.
Di Google si sa veramente poco, estremamente poco: tu vedi una pagina web, intuisci anche magari che dietro ci sta un database e uno spider e una serie di cluster... ma come reagiscono i cluster ad una richiesta utente? Come viene gestito il database? E lo spider... che lavoro fa? Sono cose che non si sanno, per nessun motore di ricerca.
Naturale che se poi fai una dimostrazione privata, spiegando bene come funziona e guardacaso un avvocato invitato e desideroso di fare successo si mette a spulciare tutti i brevetti in merito finchè non ne trova uno simile e chiama la società per vedere che si può fare, succedono casini....
Queste cose è molto facile che accadano per tutti i servizi web, dove infrastruttura e codice non escono mai dalla casa del produttore. Non è come un os, dove il prodotto risiede sul pc del destinatario e con un po' di reverse engineering puoi scoprire "qualcosa" o come linux dove i sorgenti sono free.
@ eTomm
Infatti!Alla fine è normale che un sistema progettato e pensato per fare una certa cosa finisca per adottare gli stessi sistemi...
Quindi non c'è da stupirs se determinati programmi che fanno la stessa cosa alla fine si somigliano!
Per quanto riguarda la storia del brevetto sul software...
Mi piacerebbe che non ci fosse.. ma sarebbe davvero giusto? Un software alla fine è un prodotto dell'intelletto.. un'invenzione a tutti gli effetti..
Brevetto RIDICOLO!!
Ovvio, è per questo che esistono brevetti.
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