LibreOffice sbarca sul Microsoft Store, ma non è ufficiale
LibreOffice è arrivato sul Microsoft Store. Il problema è che non si tratta di una mossa ufficiale della Document Foundation, che sta ora valutando la liceità di questa mossa in base alla licenza
di Riccardo Robecchi pubblicata il 24 Luglio 2018, alle 11:41 nel canale SoftwareLibreOffice, la suite di programmi da ufficio open source e gratuita, è finalmente sbarcato sul Microsoft Store - o quasi. Il software è infatti effettivamente disponibile sul Microsoft Store, ma non si tratterebbe di una versione caricata dalla Document Foundation che gestisce il progetto.
A caricare LibreOffice sul Microsoft Store è infatti stata una terza parte, che si firma come ".net", avanzando altresì la richiesta di 2,99€ per poter installare il software.
La Document Foundation ha confermato di essere a conoscenza della situazione e di non avere alcuna relazione con chi ha inserito il software sul Microsoft Store. Al momento la Fondazione sta valutando se quest'azione rispetti i termini della licenza di LibreOffice, risultando quindi lecita, oppure se li violi e richieda quindi la rimozione coatta.
Va notato, però, che è possibile altresì scaricare la "versione di prova", che è completamente funzionante e senza termini di tempo: stando alle parole di ".net", il pagamento sarebbe una forma di donazione e nulla più, senza essere pertanto necessario.
Ulteriori aggiornamenti sono previsti per i prossimi giorni, come riporta Neowin.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque sia sempre meglio di chi invece sullo store ha ben pochi applicativi.
Comunque sia sempre meglio di chi invece sullo store ha ben pochi applicativi.
ll discorso è che uno dei vantaggi (forse anche quello principale) del Windows Store avrebbe dovuto essere il controllo sulle applicazioni (serratissimo, a dir di alcuni), e se i controlli sono a questo livello (che è invece praticamente zero) il già poco usato Store diventa non solo inutile ma anche potenzialmente dannoso, e l'effetto - contrario a quello originale - è quello di indirizzare gli utenti verso altri siti che sono indubbiamente più affidabili; come il sito ufficiale di LibreOffice, in questo caso.
LibreOffice è arrivato sul Microsoft Store. Il problema è che non si tratta di una mossa ufficiale della Document Foundation, che sta ora valutando la liceità di questa mossa in base alla licenza
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Quindi, neppure la fondazione ha deciso se la mossa è lecita o no, ma Microsoft avrebbe comunque dovuto cancellarlo. In base a cosa?
Contiene virus? No.
Viola i diritti d'autore? Non si sa.
Stai cercando una scusa per parlare male di Microsoft a tutti i costi? Ah, già, forse questo.
In base al fatto che LibreOffice è notoriamente un software gratuito, e ll fatto che si cerchi di farlo pagare è già qualcosa che puzza: cosa che è lecito aspettarsi - se qualcuno controlla qualcosa.
E non cancellarlo: non approvarlo, visto che si suppone che i controlli sullo Store siano strettissimi.
E chi lo dice, tu? Per quale motivo dovremmo supporre che il software sia stato controllato in qualche modo, se mancano ii controllo basilari su un software così noto?
Quindi mettiamo tutta la spazzatura che arriva, e poi controlliamo se è lecita o meno? Sarebbe questo la modalità di controllo dello Store per avere applicazioni "sicure"?
O forse sei tu che stai cercando di difendere Microsoft a tutti i costi? D'altronde quando si ha la mentalità da stadio le possibilità che si vedono sono sempre e solo 2.
Contiene virus? No.
Viola i diritti d'autore? Non si sa.
Stai cercando una scusa per parlare male di Microsoft a tutti i costi? Ah, già, forse questo.
Usa il nome LibreOffice senza aver il benestare della fondazione.
Riceve donazioni che non vanno alla fondazione ma all'autore.
Già questo per me basta
certamente questo caso non fa trapelare che il controllo sia capillare
Riceve donazioni che non vanno alla fondazione ma all'autore.
Già questo per me basta
Non vuol dire nulla, un software opensource, specie con licenza di tipo GPL e similari, può benissimo essere rivenduto se si vuole. L'unico obbligo che hai è di rilasciare i sorgenti. E non devono manco essere donazioni, puoi benissimo farti pagare normalmente.
Cito dalla GPL:
Sì, la GPL permette a chiunque di farlo. Il diritto di vendere copie è parte della definizione di software libero. Salvo un caso particolare, non ci sono particolari vincoli sul prezzo. (L'unica eccezione riguarda l'offerta di fornire codice sorgente che deve essere necessariamente allegata per iscritto ad una distribuzione di eseguibili priva di sorgenti).
Se distribuisco software GPL a pagamento, devo anche renderlo disponibile pubblicamente in modo gratuito? (#DoesTheGPLRequireAvailabilityToPublic)
No. Tuttavia, se qualcuno paga per averne una copia, la GPL gli dà la libertà di renderlo pubblico, a pagamento o gratuitamente. Per esempio, qualcuno potrebbe pagarlo a voi e poi metterne a disposizione una copia su un sito web pubblico.
Se uso un programma che ho ottenuto sotto GNU GPL, sono autorizzato a modificare il codice sorgente in un nuovo programma e quindi a distribuire e vendere il nuovo programma? (#GPLCommercially)
Si è autorizzati a vendere copie del programma modificato, ma solo sotto i termini della GNU GPL. Così, per esempio, si deve rendere disponibile il codice sorgente agli utenti e loro devono essere autorizzati a ridistribuirlo e a modificarlo come descritto dalla GPL.
Libreoffice utilizza la MPL 2.0, che è una licenza copyleft, praticamente simile se non quasi identica alle GPL.
Cito dalla GPL:
Libreoffice utilizza la MPL 2.0, che è una licenza copyleft, praticamente simile se non quasi identica alle GPL.
Con lo stesso nome del software originale ?
Questo non l'ho cercato, non saprei. Ma qua non vedo commenti riguardo al nome, che eventualmente si cambia in due secondi, ma solo sul fatto che lo fanno pagare. Il che è perfettamente legale.
Credo che se il nome violasse qualcosa, la foundation non avrebbe detto che deve fare ricerche per capire se va bene. Immagino sappia a prescindere se il nome può essere usato o meno.
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