Bollette telefoniche, la Guardia di Finanza ispeziona le sedi degli operatori telefonici

Bollette telefoniche, la Guardia di Finanza ispeziona le sedi degli operatori telefonici

La Guardia di Finanza sta effettuando ispezioni per conto dell'Antitrust su possibili intese restrittive della concorrenza per la fatturazione mensile. I militari nelle sedi degli operatori italiani e dell'associazione confindustriale di categoria.

di pubblicata il , alle 15:21 nel canale TLC e Mobile
VodafoneTIMFastwebWindTre
 

Il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, sotto richiesta dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, sta eseguendo in queste ore delle ispezioni nelle sedi degli operatori italiani ma anche nei pressi dell'Assotelecomunicazioni di Roma per capire se ci sono state delle intese restrittive della concorrenza nel passaggio dalla fatturazione a 28 giorni a quella mensile. E' possibile, infatti, secondo l'Antitrust che i vari operatori si siano messi d'accordo tacitamente nei confronti dei consumatori sull'annullamento della concorrenza sulla fatturazione mensile delle bollette.

Avevamo visto infatti come la Legge 172 del 2017 avesse obbligato dal 4 aprile per tutti i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive a rinnovare le condizioni contrattuali con i consumatori al fine di far tornare la fatturazione con scadenza mensile (quello solare) e non ogni 28 giorni come invece era stato introdotta qualche tempo prima. Quello che ha sospettato l'Antitrust è stato l'annuncio contemporaneo dello scorso 24 gennaio da parte di TIM e Vodafone del ritorno alla fatturazione mensile con un aumento su base annua dell'8.6% rispetto alle tariffe precedenti alla fatturazione ogni 28 giorni.

Questo annuncio, come detto, avrebbe fatto scattare il sospetto che i due operatori possano essersi posti in accordo per ridurre la concorrenza chiaramente a danno dei consumatori. Il Codacons ha dunque fatto subito scattare un esposto all'Antitrust che ha richiesto alla Guardia di Finanza che si faccia luce sulla questione. Oltretutto le ispezioni non hanno riguardato solamente Vodafone e TIM ma anche Fastweb e WindTre seppure quest'ultima non aveva rilasciato informazioni nella stessa data degli altri.

L'Antitrust vuole andare a fondo nella questione e le ispezioni della Guarda di Finanza negli uffici degli operatori non fanno che lasciare intendere come vi sia la volontà di aprire una formale istruttoria sul caso con un relativo processo di accusa e dunque la volontà di capire se ci sia stato effettivamente un accordo tra le aziende a discapito dei consumatori.

Nel contempo il Tar ha bocciato nei giorni scorsi i ricorsi presentati da WindTre, Vodafone e Fastweb contro la liberatoria 121 del 2017 con cui l'Agcom, la quale aveva imposto la fatturazione e il rinnovo su rete fissa con cadenza mensile e non ogni 28 giorni, ponendo un limite temporale per adeguarsi scaduto lo scorso mese di giugno 2017 e che gli operatori non avevano rispettato. Contrariamente invece lo stesso Tar del Lazio ha "congelato" momentaneamente i provvedimenti con i quali venivano obbligati gli operatori a restituire agli utenti il denaro a partire dal 23 giugno 2017 fino all'entrata in vigore del nuovo decreto fiscale del 5 dicembre. Per questi rimborsi si dovrà attendere perché "il carattere indeterminato della somma da corrispondere agli utenti appare in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili".

31 Commenti
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sbaffo15 Febbraio 2018, 15:35 #1
ma dovevano indagare prima quando hanno fatto la porcata dei 28g tutti insieme, non ora che si adeguano alla legge ovviamente tutti allo stesso modo visto che la legge è uguale per tutti.
zappy15 Febbraio 2018, 15:36 #2
faranno la multina da 1 milione, l'agcom incasserà, i suoi dirigenti si piglieranno la % della sanzione come "incentivo" (perchè sono stati bravi ed efficienti), e le telco continueranno a guadagnarci miliardi in +.

grazie ad una legge che non permette sanzioni VERE.
fra5515 Febbraio 2018, 15:47 #3
Utile andare adesso...
JoJo15 Febbraio 2018, 15:59 #4
\_Davide_/15 Febbraio 2018, 16:10 #5
Visto che passando dai 30/31gg ai 28gg nessuno aveva ridotto il prezzo, se avessero fatto una legge utile avrebbero dovuto come minimo obbligarli a non alzare il prezzo delle tariffe attuali e, magari, obbligarli anche a risarcire l'8,6% annuale in più che si sono presi durante questi anni.
bagnino8915 Febbraio 2018, 16:12 #6
Originariamente inviato da: \_Davide_/
Visto che passando dai 30/31gg ai 28gg nessuno aveva ridotto il prezzo, se avessero fatto una legge utile avrebbero dovuto come minimo obbligarli a non alzare il prezzo delle tariffe attuali e, magari, obbligarli anche a risarcire l'8,6% annuale in più che si sono presi durante questi anni.


Troppo facile ed efficiente, così
Rizlo+15 Febbraio 2018, 16:16 #7

che tristezza

La vicenda della fatturazione a 28 giorni la dice lunghissima su come vanno le cose nel nostro paese... Così come le multe ridicole dell agcom che sono equivalenti a quello che l'operatore guadagna in 1 settimana forse meno.
bagnino8915 Febbraio 2018, 16:25 #8
L'AGCOM non può far meglio di così: è la legge che deve essere cambiata. Fai il furbo? Multa pari al 20% del fatturato, poi vediamo se ci riprovi. Ma nessun esecutivo attuerà mai una cosa del genere, troppa pressione da parte dei portatori di interessi.
canislupus15 Febbraio 2018, 17:10 #9
Il solito paese delle banane.
Esemplare è stata la mossa di Sky.
Ha cambiato la tariffazione da 1 mese a 28 giorni pochi mesi fa e ora la riporta ad un mese chiaramente aumentando perchè deve recuperare l'8,6%.
La soluzione sarebbe una disdetta di massa, ma dubito che ciò potrebbe mai accadere.
s-y15 Febbraio 2018, 17:31 #10
come scritto altrove ho la sensazione che se non fossimo sotto elezioni non sarebbe successo

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