Reti 5G, la Commissione Europea avvia i lavori

Reti 5G, la Commissione Europea avvia i lavori

Istituito il 5GPPP, che si occuperà di portare avanti i lavori per lo sviluppo delle tecnologie di telecomunicazioni da utilizzare dal 2020 in poi. Già pubblicata una bozza di inquadramento

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale TLC e Mobile
 

La Commissione Europea ha ufficialmente dato vita alla 5GPPP - 5G Public-Private Partnership Association - con lo scopo di accelerare il lavoro attorno allo sviluppo delle reti cellulari di quinta generazione per la messa in opera dal 2020 in poi. L'attività segue le orme del 3GPP, il gruppo che si occupa di sviluppare le specifiche per le attuali reti LTE.

Il 5GPP non sarà comunque l'unico gruppo a lavorare sulla definizione degli standard per la prossima generazione delle reti cellulari, ma facilmente diventerà uno dei più influenti. Se guardiamo al passato, ad esempio, la Cina è riuscita a lavorare allo sviluppo di una variante della tecnologia LTE, dopo aver avuto scarso successo nella definizione di una versione alternativa alle reti 3G.

In precedenza nel corso dell'anno il precursore del nuovo gruppo 5GPPP ha pubblicato una prima bozza di definizione delle reti 5G. Alla bozza hanno lavorato un gruppo di 24 realtà tra carrier, produttori di sistemi e gruppi di ricerca. Alcatel-Lucent, Ericsson, France Telecom, Huawei, Intel, Nokia Solutions and Networks e Telecom Italia sono tra questi. Nella bozza si legge:

"In dieci anni le telecomunicazioni e l'IT saranno integrati in una infrastruttura comune basata in maniera preponderante su hardware programmabile e general-purpose, che metterà a disposizione risorse per il trasporto, il routing, lo storage e l'esecuzione. Gli apparati di rete diventeranno apparati "computing equivalent" che raccolgono risorse programmabili basate su tecnologie di virtualizzazione. Queste reti integreranno risorse di storage e di computazione in un'infrastruttura convergente per orcestrare l'erogazione di servizi IT e di rete".

La bozza delinea reti 5G in grado di mettere a disposizione una capacità 1000 volte superiore a quella delle reti del 2010 (il riferimento è presumibilmente alle reti 3G) con un consumo energetico del 10% per servizo di rete. La bozza raccomanda l'impiego delle emergenti tecniche di software-defined networking e di network-function virtualization allo scopo di allestire nuovi servizi in pochi minuti invece che in ore.

Werner Mohr, presidente dell'associazione, ha commentato: "La formazione ufficiale del 5GPPP è una pietra miliare in direzione di un ampio consenso del settore su casi d'uso, requisiti e tecnologie per il 5G. LTE e la sua continua evoluzione saranno sufficienti fino alla fine del decennio. Dopo il 2020 sarà necessaria una nuova generazione di tecnologie in grado di rispondere alle domande del mercato".

11 Commenti
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qboy23 Dicembre 2013, 10:53 #1
in questo discorso l'Italia è esclusa a prescindere, a me basterebbe che la rete cellulare copra il 99% del territorio con il gprs, altrochè 5g o 20g
Dix 323 Dicembre 2013, 12:13 #2
Originariamente inviato da: qboy
in questo discorso l'Italia è esclusa a prescindere, a me basterebbe che la rete cellulare copra il 99% del territorio con il gprs, altrochè 5g o 20g


Si ma il mondo va avanti.. L'italia no!!! Punto.
Rubberick23 Dicembre 2013, 12:17 #3
Originariamente inviato da: qboy
in questo discorso l'Italia è esclusa a prescindere, a me basterebbe che la rete cellulare copra il 99% del territorio con il gprs, altrochè 5g o 20g


è la solita storia... cosa fa + scena?

"abbiamo messo 10 point 5G nel centro di milano (per usarlo: servizio ultra beta e costi altissimi)"

oppure

"abbiamo coperto tutta la penisola, anche le località di mare e i paesini sperduti in maniera decente"

?

ovviamente purtroppo la prima.. :\
Notturnia23 Dicembre 2013, 12:21 #4
5g ?.. ma se il mio iphone lte non trova la copertura lte praticamente da nessuna parte ? ....

per non parlare del 3g in molte zone che non funziona anche se sembrerebbe presente..

sob.. che male che siamo messi a infrastrutture..
gd350turbo23 Dicembre 2013, 13:24 #5
Appunto...
Non esiste quasi il 4G, e dove esiste con i contratti da 2 gb/mese te ne fai di niente !
tengo famiglia23 Dicembre 2013, 15:07 #6
per poi avere ancora gli upload a 50 kb/s dall'adsl di casa.
Personaggio23 Dicembre 2013, 19:51 #7
In realtà il passaggio dal 4 al 5G sara molto veloce,e poco costoso.
Con il GSM la rete di trasporto era quella di allora tutta in rame, backbone a parte. Servivano 64Kbps (16KB max per utente) per tirar su una BTS, in poche parole si portava un flusso E1 (2Mbps) a spasso fra 32 BTS, ognuna delle quali sfruttava i suoi 64K. Poi con il GPRS si è estesa la rete di trasporto, una BTS era in grado di sfruttare fino a 2Mbps (64KB max per utente) di banda, quindi piano piano sono stati portati i flussi E1 su ogni BTS. Questo ha portato a creare anche degli anelli SDH nelle città (STM1 in ponte radio a 155Mbps) per trasportare i vari E1 fino alla Core Network.
Poi è arrivato il 3G partito anch'esso con il solito E1 ma il singolo utente poteva (se era da solo) prendere tutti i 2Mbps per se.
Una volta diffusa la rete UMTS si è proceduto al raddoppio della banda, portando il secondo E1 su ogni apparato 3G. Poi è arrivato L'HSDPA (High speed) e le successive versioni, che hanno portato ad aumentare notevolmente la banda su ogni singolo apparato, fino anche a 12 E1 su quelli a più traffico. Quindi non più la stessa banda su ogni sito, ma variava in funzione della sua importanza strategica. Questo ha portato alla creazione di tanti anelli SDH in tutta Italia ed a creare il digital divide anche in campo mobile.
Poi c'è stato (per alcuni) il passaggio da ATM ad IP, quindi via le STM1, via gli E1, ecco Ethernet. Grazie alle ultime tecnologia HW/SW relative ai ponti radio, si è potuto portare a basso costo fino a 100Msps sul singolo sito.
Ma ora i 100Mbps non sono più sufficienti, e per andare oltre bisogna cablare in fibra, puoi portare 1Gbps su un sito in ponte radio, ma non puoi fare rilanci, perché su quello precedente dovresti avere 2Gbps e attualmente non è tecnologicamente possibile. Quindi diciamo che occorre portare la fibra su quasi tutti i siti, giusto quelli dei piccoli paesi di montagna possono essere raggiunti con ponti radio in sequenza garantendo cmq 100/200Mbps
Attualmente è quello che stanno facendo tutti gli operatori ed è propedeutico all'LTE. Ma una volta creata una rete in fibra che raggiunge l'80% delle circa 20'000 stazioni radio medie per operatore, poi aumentare ancora la banda diventerà molto più semplice. Qui stanno facendo da capo l'intera rete di trasporto, un operazione che sicuramente richiede anni e un aggiornamento continuo e costante settimana dopo settimana.

Infine gli apparati del 5G molto probabilmente saranno delle dimensioni di un access point Wi Fi (o poco più grandi), quindi avranno anche si dei costi bassissimi, ma ogni apparato potrà essere collegato alla rete solo attraverso la fibra: collegare un apparato da 40x10x20cm (che potrebbero essere montate dentro delle scatolette sui pali della luce, per esempio) ad una parabola con un diametro di un metro, la vedo difficile.
qboy23 Dicembre 2013, 20:07 #8
Originariamente inviato da: Personaggio
In realtà il passaggio dal 4 al 5G sara molto veloce,e poco costoso.
Con il GSM la rete di trasporto era quella di allora tutta in rame, backbone a parte. Servivano 64Kbps (16KB max per utente) per tirar su una BTS, in poche parole si portava un flusso E1 (2Mbps) a spasso fra 32 BTS, ognuna delle quali sfruttava i suoi 64K. Poi con il GPRS si è estesa la rete di trasporto, una BTS era in grado di sfruttare fino a 2Mbps (64KB max per utente) di banda, quindi piano piano sono stati portati i flussi E1 su ogni BTS. Questo ha portato a creare anche degli anelli SDH nelle città (STM1 in ponte radio a 155Mbps) per trasportare i vari E1 fino alla Core Network.
Poi è arrivato il 3G partito anch'esso con il solito E1 ma il singolo utente poteva (se era da solo) prendere tutti i 2Mbps per se.
Una volta diffusa la rete UMTS si è proceduto al raddoppio della banda, portando il secondo E1 su ogni apparato 3G. Poi è arrivato L'HSDPA (High speed) e le successive versioni, che hanno portato ad aumentare notevolmente la banda su ogni singolo apparato, fino anche a 12 E1 su quelli a più traffico. Quindi non più la stessa banda su ogni sito, ma variava in funzione della sua importanza strategica. Questo ha portato alla creazione di tanti anelli SDH in tutta Italia ed a creare il digital divide anche in campo mobile.
Poi c'è stato (per alcuni) il passaggio da ATM ad IP, quindi via le STM1, via gli E1, ecco Ethernet. Grazie alle ultime tecnologia HW/SW relative ai ponti radio, si è potuto portare a basso costo fino a 100Msps sul singolo sito.
Ma ora i 100Mbps non sono più sufficienti, e per andare oltre bisogna cablare in fibra, puoi portare 1Gbps su un sito in ponte radio, ma non puoi fare rilanci, perché su quello precedente dovresti avere 2Gbps e attualmente non è tecnologicamente possibile. Quindi diciamo che occorre portare la fibra su quasi tutti i siti, giusto quelli dei piccoli paesi di montagna possono essere raggiunti con ponti radio in sequenza garantendo cmq 100/200Mbps
Attualmente è quello che stanno facendo tutti gli operatori ed è propedeutico all'LTE. Ma una volta creata una rete in fibra che raggiunge l'80% delle circa 20'000 stazioni radio medie per operatore, poi aumentare ancora la banda diventerà molto più semplice. Qui stanno facendo da capo l'intera rete di trasporto, un operazione che sicuramente richiede anni e un aggiornamento continuo e costante settimana dopo settimana.

Infine gli apparati del 5G molto probabilmente saranno delle dimensioni di un access point Wi Fi (o poco più grandi), quindi avranno anche si dei costi bassissimi, ma ogni apparato potrà essere collegato alla rete solo attraverso la fibra: collegare un apparato da 40x10x20cm (che potrebbero essere montate dentro delle scatolette sui pali della luce, per esempio) ad una parabola con un diametro di un metro, la vedo difficile.

avresti ragione e penso tu ce l'abbia veramente, ma dai per scontata una cosa che scontata non lo è affatto, l'italia non è coperta neanche all'80% del segnale radio.
gsorrentino24 Dicembre 2013, 11:56 #9
Originariamente inviato da: qboy
avresti ragione e penso tu ce l'abbia veramente, ma dai per scontata una cosa che scontata non lo è affatto, l'italia non è coperta neanche all'80% del segnale radio.


Concetto sbagliato. Non è importante coprire il 100% del territorio, ma il 100% della popolazione.

Per fare un esempio è meglio coprire l'80% della popolazione e il 60% del territorio che coprire l'80% del territorio e il 70% della popolazione.

Coprire il 100% del territorio (ma già il 90% è uguale) significa portare tecnologia in posti dove normalmente ci sono 3/4 persone e magari d'estate (per meno di 50 gg all'anno) ce ne sono 1500.

Non ha senso economicamente...a maggior ragione in Italia con tutte le sue problematiche del territorio.
qboy24 Dicembre 2013, 12:56 #10
Originariamente inviato da: gsorrentino
Concetto sbagliato. Non è importante coprire il 100% del territorio, ma il 100% della popolazione.

Per fare un esempio è meglio coprire l'80% della popolazione e il 60% del territorio che coprire l'80% del territorio e il 70% della popolazione.

Coprire il 100% del territorio (ma già il 90% è uguale) significa portare tecnologia in posti dove normalmente ci sono 3/4 persone e magari d'estate (per meno di 50 gg all'anno) ce ne sono 1500.

Non ha senso economicamente...a maggior ragione in Italia con tutte le sue problematiche del territorio.

i posti che dici tu sono molto meno del 10%, è inutile nascondersi dietro queste giustificazioni. ps non ce l'ho con te direttamente, in quanto non penso tu sia ceo di qualche compagnia.
negli usa hanno coperto di lte anche i posti più sperduti, e come estensione è varie volte più esteso dell'Italia.

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